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DTU

DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE URBANA

(Aree di rigenerazione e riconversione urbana interessate da processi di dismissione o da esigenze di delocalizzazione delle funzioni originarie, collocati in contiguità con la rete principale del trasporto pubblico o in posizioni nodali rispetto al tessuto urbano, nei quali le trasformazioni previste siano in grado di risolvere condizioni di rischio ambientale di varia natura, nonché aree di trasformazione dell’assetto fisico e funzionale del territorio –  art. 4, punto 18, R.R. n.2 del 25 luglio 2017)

Localizzazione territoriale del Distretto: Il distretto si trova al margine di una delle borgate storiche di Pompieana (CE-TSU-5) in Località San Biagio. Il distretto è servito dalla SP49.

DTU confina a Sud con la SP 49, a Ovest con CE-TPA-5, a Est con CE-TSU-5 e CE-TPA-5 a Nord con CE-TPA-5.

 

 

Stima della densità territoriale esistente al momento dell’adozione del PUC: / mq SU/mq St

 

Riferimento alle zone omogenee art. 2 D.M. 2.4.1968:

 

Zona C

 

 

 

 

 

 

 

 

QUADRO PROGRAMMATICO e VINCOLI OPERANTI SUL DISTRETTO

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Piani Territoriali

P.T.R. : non ancora operante

 

P.T.C/P.T.G.C.M.: /

Ambito: /

Indicazioni prescrittive: /

P.T.C.P. (livello territoriale e locale assetto insediativo): NI CO

Ambito territoriale N: 59

Indirizzo generale per l’Assetto Insediativo: Consolidamento

(Mantenimento; Consolidamento; Modificabilità)

Regime normativo Livello locale:

- Assetto Insediativo: NI CO

 

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Piani di settore

Piano della Costa: /

Ambito: /

Indicazioni prescrittive: /

Piano Tutela Ambiente Marino Costiero: /

Ambito: /

Indicazioni prescrittive: /

Piano del Parco: /

Indicazioni prescitttive: /

Piano di Bacino operante sul Distretto: Piano di Bacino Rii Minori (ambito n. 5 Prino)

Regime normativo: Rg1, Rg2; Pg1, Pg2

P.R.P.(ove presente): Carta del rischio incendi boschivi a livello comunale

 

Indicazioni prescrittive: Classe 5 – rischio incendi intensità estrema

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-  Vincoli e servitù operanti sul Distretto: ZSC citare n. IT1315922

DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI

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Obiettivo della

trasformazione e suo sviluppo operativo.

 

 Lo schema di progetto di PUC individua un distretto di trasformazione (DTU) da realizzarsi in Località San Biagio lungo la Strada Provinciale 49, confermando così quanto previsto dal vigente Piano Regolatore Generale.

Il P. R. G., approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 328 in data 16.4.1987, assoggetta a strumento urbanistico attuativo (S.U.A.) la presente zona residenziale di espansione “C”.

Lo SUA è stato approvato con deliberazione D.C.C. n. 13 del 14/09/2007, mentre il permesso di Costruire è stato rilasciato in data 17/12/2008 e la comunicazione di inizio lavori è del 28/07/2009.

Lo SUA prevedeva la realizzazione di tre corpi di fabbrica ad uso residenziale per una volumetria totale in progetto di 2.277,92 mc. Ad oggi, ogni attività edilizia risulta essersi arrestata e all’interno del distretto DTU è stato ultimato lo scavo di fondazione di un solo fabbricato.

Lo schema di progetto di PUC intende confermare le previsioni del P.R.G. consentendo la realizzazione, all’interno del distretto, di una volumetria massima pari a 2.277,92 mc.

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Eventuali sviluppi operativi alternativi.

 

Non previsti.

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Superficie territoriale (mq)

 4562 mq

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Eventuale suddivisione in settori e relative superfici territoriali (mq)

 Non è ammessa la divisione in settori.

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Disciplina delle destinazioni d’uso

(Art. 13 l.r. 16/2008 e s.m.)

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Categorie funzionali art. 13, comma 1, l.r. 16/2008 e s.m. (richiamo normativo)

Funzioni principali previste

Funzioni complementari previste (max. 15% rispetto alle funzioni principali dell’intervento)

Eventuali limitazioni di cui all’art. 13, comma 2, l.r.16/2008 e s.m.

Per utilizzi all’interno della stessa categoria comma 1

Per assicurare la compatibilità degli interventi con la normativa di tutela dell’ambiente

a)residenza

Residenza

/

 

 

b)turistico-ricettiva

Turistico-ricettiva

/

 

 

c)produttiva e direzionale

/

/

 

 

d)commerciale

/

/

 

 

e)rurale

/

/

 

 

f)autorimesse e rimessaggi

/

Autorimesse e rimessaggi

 

 

g)servizi

/

/

 

 

Disciplina transitoria delle destinazioni d’uso esistenti in contrasto con quelle ammesse dal PUC:

Destinazioni d’uso diverse in atto alla data di adozione del PUC sono tollerate fino ad esaurimento.

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Disciplina degli interventi edilizi sugli edifici e sulle aree edificabili

(Art. 3 D.P.R. 380/2001 e s.m. e l.r. 16/2008 e s.m.)

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Prescrizioni generali:

Gli interventi ammessi sono di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ricostruzione di edifici o parti di edifici demoliti, interventi di nuova costruzione. Sugli edifici esistenti sono ammissibili tutti gli interventi preordinati alla loro riqualificazione e al miglior inserimento nel contesto.

 

-     Organizzazione dell’assetto insediativo: L’impianto urbano dovrà essere costituito da tre edifici a schiera aventi orientamento parallelo alla strada carrabile esistente. Nel disegno urbano il progetto edilizio dovrà integrarsi con la nuova viabilità di previsione, con le arre a servizio e con gli spazi pertinenziali. Eventuali muri di contenimento dovranno avere uno sviluppo in altezza contenuto e un rivestimento con pietra locale. Ulteriori prescrizioni sono contenute nelle “Regole per la qualità progettuale degli interventi”, campo 15 della presente scheda normativa.

-     Eventuali aree di concentrazione o di rispetto: /

-     Caratteristiche tipologiche, formali e costruttive: All’interno del Distretto potranno essere realizzati fabbricati con altezza max. e min. di 2 piani fuori terra aventi una tipologia edilizia a schiera. Tuttavia, si rimanda alle “Regole per la qualità progettuale degli interventi”, campo 15 della presente scheda normativa.

-     Altro: /

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Interventi consentiti sul patrimonio edilizio esistente.

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

-     Manutenzione straordinaria: Si

 

-     Frazionamenti/accorpamenti: Si, a condizione che le unità immobiliari risultanti raggiungano la superficie minima di 38 mq si S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione. Accorpamento ammesso purché i relativi progetti siano corredati di adeguati elementi di documentazione da cui risulti che gli interventi stessi non comportino:

-compromissioni delle caratteristiche tipologiche architettoniche e dimensionali dell'esterno dell'edificio nonché di elementi di valore storico - architettonico eventualmente presente nell'organismo edilizio;

-mutamento delle destinazioni d'uso incompatibile;

-che non venga alterato l’impianto distributivo del corpo scala principale interno al manufatto.

 

-     Restauro e risanamento conservativo: Si, senza cambio di destinazione d’uso

-     Cambio d’uso: Non ammesso

 

-     Ristrutturazione edilizia (art. 3, comma 1, lett. d), D.P.R. 380/2001 e s.m.): Si

-     Modifiche esterne: Non ammesse

-     Cambio d’uso con opere edilizie: Non ammesso

-     Demolizione e ricostruzione: Si, è consentita la demolizione dei fabbricati esistenti (F. 5 mapp. 316; F. 5 mapp. 318)

 

Nuova costruzione:

-     Ampliamento volumetrico senza demolizione max. No % (art. 14, comma 2bis l.r. 16/2008 e s.m.)

-     Ampliamento volumetrico sup. 20% nel rispetto dei limiti di densità edilizia di cui all’art. 10 del R.R. n. 2 del 25 luglio 2017 : max. No % , di cui da credito edilizio No %

 

Densità territoriale massima: No mq/mq;

-          Demolizione e ricostruzione con incremento volumetrico sup. 20% nel rispetto dei limiti di densità edilizia di cui all’art. 10 del R.R. n. 2 del 25 luglio 2017: max. No % , di cui da credito edilizio No %;

-          Densità territoriale massima: No mq/mq;

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Parametri urbanistici per la costruzione di nuovi edifici su aree libere.

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Per la costruzione di nuovi edifici su aree libere:

- SU max ammessa per nuove costruzioni 651 mq;

-     Indice di copertura IC max / % (n. 11 RET)

-     Indice di permeabilità territoriale IP max 40 % (n. 10 RET)

-     Superficie accessoria realizzabile 40 % della SU (superficie utile) nel limite delle Prescrizioni generali dell’Ambito.

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Distanze tra gli edifici, dalle strade ed altezze degli edifici (Artt. 10, 11 e 12 R.R. 2/2017)

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Distanze dagli edifici

E’ possibile in sede di PUO la fissazione di distanze minime tra pareti finestrate e pareti di edifici frontistanti inferiori a quelle previste dal PUC e a quelle stabilite dal D.M. 1444/1968 in applicazione dell’art. 53 comma1 lettera d bis) della LR n. 36/1997 e smi.

 

Distanze dai confini
Gli interventi di ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione dovranno mantenere distanza minima di:
- m. 1,5 dai confini di proprietà.

 

Distanze dalle strade

Gli interventi di ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione devono rispettare la distanza dalle strade veicolari pubbliche pari a 5,00 m. e m 3,5 dalle strade interpoderali e pedonali oppure non inferiore a quella corrispondente all'allineamento del fronte degli edifici preesistenti lungo la strada, fatto salvo comunque il rispetto delle disposizioni del D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Codice della Strada), del relativo Regolamento di Attuazione di cui al D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 e del D.M. 1 aprile 1968, n. 1404.

 

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Disciplina dei parcheggi privati (art. 19 e art. 13, comma 1, lett. f), della l.r. 16/2008 e s.m.)

Parcheggi privati pertinenziali negli interventi di nuova costruzione residenziale:

1) 35 mq ogni 100 mq di SU (superficie utile);

 

2) Caratteristiche costruttive: le aree specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli possono essere aree scoperte a raso e/o aree con strutture edilizie interrate e miste. E’ consentita la realizzazione di parcheggi in struttura interrati (per un massimo di un piano e ove compatibili con le norme geologiche e con le distanze previste dal presente PUC). Nei parcheggi di superficie dovrà essere messo a dimora 1 albero ogni 50 mq di superficie utile. Dovranno essere evitate localizzazioni in corrispondenza di intersezioni stradali e ingressi/uscite su strade trafficate, dovrà essere progettato il raccordo con le strade delle eventuali rampe di ingresso e di uscita dal parcheggio, dovranno essere salvaguardate le preesistenze vegetali integrandole nel progetto. Il progetto del parcheggio a raso dovrà tenere conto del contesto considerando le visuali, modellando il terreno, distribuendo la vegetazione, riducendo altresì il grado di impermeabilizzazione anche mediante l’impiego di pavimentazioni permeabili. Le aree all’aperto non dovranno comportare rilevanti alterazioni della morfologia del terreno.

  Tra i materiali destinati alla realizzazione di parcheggi e di aree di sosta all’aperto, devono essere privilegiati materiali ecocompatibili integrabili nell’ambiente e nel paesaggio, quali, a titolo d’esempio:

a)        i grigliati carrabili realizzati in HDPE riciclabili e stabilizzati ai raggi U.V., di altezza almeno di cm 4. Provvisti di asole di comunicazione e drenaggio di dimensione fino a 27x15 mm con luce trasversale e longitudinale a funzione aerobica, dotati di micro vaschette predisposte in ogni alveolo atte a creare una riserva d’acqua pari a 1,5 lt/mq., costituiti dal lato superiore da un reticolo di costole e dal lato inferiore da un reticolo di canali intercomunicanti atti a ricevere la sabbia sottostante, conferendo estrema stabilità, formato da un mix di alveoli di varie forme geometriche (cerchi, quadrati, rombi e trapezi) e da costole, struttura elastica e resistente, certificati a 187 ton/mq., superficie antiscivolo provvista di spuntoncini arrotondati. Destinati ad un riempimento con terriccio organico, torba e sabbia mantenendosi appena al di sotto del bordo ed alla semina per la formazione del manto erboso;

b)       i masselli fotocatalitici che assorbono le polveri sottili, abbassando la soglia di inquinamento e proteggendo la salute;

c)        il calcestruzzo con cromofibre composto da sabbia e inerti locali e prodotto come un calcestruzzo, per ottenere un pavimento con un ritiro perfettamente controllato, una superficie rugosa ed anti-fessurazione, antisdrucciolo, resistente alle abrasioni e un’elevata durata;

d)       le pavimentazioni naturali in terra stabilizzata al fine di conseguire un manufatto che esteriormente assume l'aspetto della terra battuta, ma che presenta ottime caratteristiche di stabilità interna, portanza e resistenza agli agenti atmosferici, rimuovendo le pellicole organiche attive consentendo una soddisfacente cementazione intergranulare derivante dall'azione del cemento disperso nella terra da trattare;

e)       autobloccanti con colorazioni e naturalezza della pietra, resistenti, privi di esigenze di manutenzione;

f)         pietra naturale in lastre grezze, lavorate o semilavorate per svariate applicazioni come pavimentazioni, rivestimenti e bordure stradali, etc. Caratterizzati dalla forma squadrata e dalle coste segate, sono adatte ad utilizzi esterni per pavimentazioni sia di piccole che di grandi superfici. Fornibili con piano a colore vario od omogeneo;

g)        Ghiaino di fiume lavato;

h)       Asfalto cantonato da riquadri in pietra naturale.

 

Per quanto riguarda gli interrati (o la parte di essi) non compresi all'interno del sedime del fabbricato, devono essere coperti a verde per un'altezza non inferiore a cm 50. La superficie dell'area da destinare a verde deve essere almeno pari a ¾ dell'intera superficie dell'interrato non compreso nel sedime del fabbricato.

 

Parcheggi privati pertinenziali negli interventi di nuova costruzione per usi diversi dalla residenza: No

1)      Parametri dimensionali: /

2)      Caratteristiche costruttive: /

 

Parcheggi privati non pertinenziali: No

1)       Parametri dimensionali: /

2)       Caratteristiche costruttive: /

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Regole per la qualità progettuale degli interventi.

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea alla conservazione del paesaggio antropizzato. Si prevedono edifici residenziali plurifamiliari con sviluppo su due piani e comunque con altezza massima del fronte pari a 6,50 m. La tipologia ammessa è quella della casa a schiera. Le nuove costruzioni dovranno integrarsi nel paesaggio con una disposizione volumetrica dei manufatti parallelamente alle strade rotabili esistenti.  Il progetto, attraverso una attenta lettura del contesto, dovrà trarre dal paesaggio antropizzato gli elementi fondanti delle soluzioni planimetriche e architettoniche che dovranno inserirsi in modo corretto nella morfologia del territorio. Lo sviluppo del fronte principale dovrà essere parallelo agli assi viari esistenti.

All’interno del Distretto si dovrà integrare la nuova costruzione rispettando sia il volume che le caratteristiche costruttive degli edifici esistenti al contorno evitando eccessi di volume, contrasti formali, di colorazione e decorazione.

Le nuove edificazioni non dovranno comportare opere di sbancamento o riporti di entità apprezzabile né la realizzazione di muri di contenimento in sequenza ravvicinata. Il progetto non potrà prevedere la realizzazione del piano terra rialzato rispetto alla linea di terra. Le soluzioni compositive dei fronti non dovranno prevedere l’impiego di finestre a nastro; bensì la dimensione delle bucature dovrà prediligere lo sviluppo delle finestre e/o portefinestre sul piano verticale. Le aperture dovranno scandire il ritmo della costruzione. La loro dimensione – in larghezza - non potrà superare i 140 cm; inoltre, deve risultare maggiore la superficie del fronte murata rispetto a quella fenestrata.

I nuovi interventi edilizi dovranno prevedere:

- tetto a due falde;

- scuri alla genovese e/o persiane;

- aggetti ridotti. Eventuali terrazzi potranno avere uno sporto non superiore a 1 m rispetto al filo facciata. Inoltre, il terrazzo non potrà avere uno sviluppo in lunghezza maggiore al doppio della dimensione della bucatura di accesso. Non sono consentiti terrazzi d’angolo. Il parapetto non potrà essere realizzato in muratura e/o balaustrine;

- le logge con una profondità non superiore a 1,50 m. Esse possono essere collocate solo sul prospetti aventi una maggiore sviluppo in lunghezza e non in corrispondenza degli angoli del fronte.  La bucatura della loggia – qualora abbia dimensione superiore al doppio della finestra di accesso - dovrà essere ripartita nel rispetto della logica e degli elementi compositivi della facciata;

- inferriate a disegno semplice;

- materiali tipici quali tegole marsigliesi;

- rivestimenti parietali con intonaci alla genovese e/o pietre locali per le zoccolature, con espressa esclusione di rivestimenti ceramici o di rivestimenti lapidei tipo opus incertum;

- i muri di contenimento devono essere debitamente rivestiti in pietra locale, evitando la proposizione di cemento armato a vista;

- i camminamenti pedonali non devono essere asfaltati.

Non è ammessa la realizzazione di parti porticate.

L’intervento dovrà prevedere anche una sistemazione dei terreni asserviti. 

 

Inoltre, il progetto dovrà prevedere la piantumazione di ulivi e/o specie a macchia mediterranea attraverso una attenta valutazione, mediante specifica progettazione, del loro corretto inserimento nel paesaggio. Il verde privato è da tutelare secondo i seguenti criteri:

- le pavimentazioni lastricate devono essere limitate ai percorsi indispensabili;

- è vietato l'abbattimento delle piante d’alto fusto;

- nel caso si debbano sostituire alcuni elementi vegetali, è obbligatorio l'uso di essenze locali;

- i percorsi interni e gli arredi urbani devono essere posizionati con cura, secondo un progetto complessivo, che permetta una lettura coordinata dell’assetto territoriale percepibile.

 

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Disciplina geologica e microzonazione sismica.

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Si rimanda alla Normativa Geologica Attuativa

 

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Misure di mitigazione ambientale indicate nel Rapporto ambientale, nell’eventuale Rapporto di Incidenza e derivanti dagli esiti delle pronunce ambientali.

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Si rimanda al Rapporto ambientale, allo Studio e verifica preliminare di incidenza e alla tabella Matrice norme mitigazioni.

 

18

Disciplina per il controllo dell’urbanizzazione in presenza di stabilimenti soggetti alle disposizioni del D.Lgs. 105/2015 (Rischio di incidente rilevante)

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Non presenti

 

19

Dotazione territoriali e di infrastrutture espresse in superficie di suolo o lorda di solaio

(art. 29 l.r. 36/1997 e s.m. e R.R. n. 2 del 25 luglio 2017).

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Determinazione del carico urbanistico del Distretto (art. 33 l.r. 36/1997 e s.m.): 26 UCU

 

Eventuali fabbisogni pregressi del territorio comunale: No

 

Dotazioni obbligatorie

La quantificazione delle dotazioni territoriali obbligatorie sarà riferita all’aumento del carico urbanistico.

-Standard aree con funzione ludico sportiva 9 mq/UCU

-Standard parcheggio pari 3 mq/UCU

Dotazioni Aggiuntive:
La convenzione attuativa dovrà prevedere a carico del Soggetto attuatore la cessione dell’area e la realizzazione della viabilità di previsione tangente il Distretto.

20

Eventuali quote di superficie da riservare alla realizzazione di interventi di ERP/ERS (art. 29, comma 3, lett. fbis) e fter), l.r. 36/1997 e s.m.)

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore

Non previste

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Modalità di attuazione degli interventi (art. 48, 49, 50 l.r. 36/1997 e s.m.)

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore.

Tipo di intervento:

1)       P.U.O. (indicare se esteso a tutto il Distretto a singoli settori): Esteso a tutto il distretto

2)       Permesso di costruire convenzionato in presenza di schemi di assetto aventi valore plani volumetrico vincolante: No

22

Eventuali compensazioni per la cessione di alloggi di ERS.

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore.

Non previste

23

Elementi di flessibilità della disciplina urbanistica del Distretto.

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore.

Individuazione limiti di flessibilità per attuazione della disciplina del Distretto non incidenti sul carico insediativo e sul fabbisogno di dotazioni territoriali consistenti in indicazioni alternative relative a:

1) perimetro del Distretto: In sede di elaborazione dei progetti edilizi , qualora le linee grafiche, che sugli elaborati di P.U.C. delimitano e suddividono le aree, non coincidano  con gli elementi di suddivisione reali rilevabili sul terreno o su mappa in scala maggiore (confini catastali  di proprietà, fossati, limiti di fasce o di zone di rispetto obbligatorie), le linee grafiche di delimitazione o di suddivisione di cui sopra possono  essere  portate  a coincidere con gli elementi di suddivisione reale rilevabili sul terreno o su mappe in scala maggiore.

2) disciplina degli interventi previsti: flessibilità nel limite di 250 m dei collegamenti viari rispetto alla strada principale per accedere al lotto

3) caratteristiche tipologico, formali e costruttive: /

4) disciplina geologica (richiamo delle indicazioni di flessibilità contenute nella normativa geologica del PUC): /

5) fabbisogno abitativo residenza primaria ed eventuali quote di superficie da riservare a ERS o a edilizia convenzionata: /

6) localizzazione e tipologia di servizi e infrastrutture: La localizzazione delle infrastrutture potrà essere modificata in sede di formazione del progetto di PUO

7) modalità di attuazione degli interventi: /

24

Indicatori per il monitoraggio degli esiti delle trasformazioni previste.

In presenza di Settori occorre utilizzare lo schema per ciascun Settore.

Si rimanda al Rapporto ambientale, allo Studio e verifica preliminare di incidenza e alla tabella Matrice norme mitigazioni.

 

 

 

 

25

Interventi infrastrutturali e per dotazioni territoriali obbligatorie od aggiuntive in corso di realizzazione che interessano il Distretto e che il PUC conferma (numerazione ed identificazione dei tracciati/perimetri di intervento)

Non presenti

26

Norme transitorie

Patrimonio edilizio esistente: /

 

Aree libere: /

 

Infrastrutture: /

 

27

Assorbimento di SUA/PUO vigenti ed in corso di attuazione ricadenti nel Distretto (numerazione ed identificazione del relativo perimetro)

Non presenti