1
- Elementi
identificativi, denominativi, descrittivi e qualificativi dell’Ambito
urbanistico |
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Sigla Ambito: RQ-TU-1, 3, 4, 5, 6 Ambito di
riqualificazione tessuti urbani |
Sub-ambito RQ-TU-1, 3, 4, 5, 6 Localizzazione
territoriale dell’Ambito:
Descrizione
sintetica: I sub-ambiti si trovano in prossimità delle
borgate storiche e rappresentano l’espansione edilizia più recente. Il
tessuto urbano risulta essere meno compatto se paragonato sia a quello dei
nuclei storici, sia della prima espansione edilizia; infatti, numerose sono
le aree pertinenziali presenti tra i fabbricati che risultano essere adibite
a parcheggio e/o a verde privato. Quasi sempre i corpi di fabbrica, aventi prevalentemente
la destinazione residenziale, si attestano in modo parallelo alle strade
carraie. La tipologie prevalenti sono
quelle dell’edificio in line, a schiera; tuttavia, numerosi sono anche i
blocchi edilizi isolati a carattere plurifamiliare. I corpi di fabbrica hanno un’altezza di due
o tre piani fuori terra e prevalentemente risalgono agli anni ’60, ’70 e ’80
del Novecento. La morfologia del territorio è contraddistinta da un live
pendio del terreno. Le coperture sono a due o a quattro falde. Superficie
territoriale:
Stima
della densità territoriale esistente al momento dell’adozione del PUC:
Riferimento
tipologie Ambiti art. 4 del R.R. n. 2 del 25 /07/2017 (Dotazioni territoriali
e funzionali dei P.U.C.): Ambito n. 9 |
Riferimento
alle zone omogenee art. 2 D.M. 2.4.1968: Zona
tipo B |
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2
- Vincoli e servitù
operanti sull’Ambito*: -
-
-
-
-
-
-
-
*Per la
puntuale individuazione dei vincoli presenti sul territorio si rimanda ai
piani urbanistici di riferimento, ai decreti di vincolo e alle disposizioni
di legge. ** Bellezze di insieme
interessano tutti i sub-ambito. Non sono presenti manufatti sottoposti alle
disposizioni di tutela ai sensi della parte II del D. Lgs. 42/2004 e smi. |
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3
Ambito territoriale
P.T.C.P. N: 59 Indirizzo generale
per l’Assetto Insediativo: Consolidamento; Mantenimento
(limitatamente a una ridotta porzione del sub-ambito RQ-TU-5). (Mantenimento; Consolidamento;
Modificabilità) Regime
normativo P.T.C.P. Assetto Insediativo del Livello locale (in attesa della
adozione del Piano Paesaggistico regionale art. 143 D.Lgs. 42/2004 e s.m.) 1) RQ-TU-1: NI-CO; 2) RQ-TU-3: NI-CO; 3) RQ-TU-4: NI-CP; 5) RQ-TU-5: NI-CO (prevalente) e per una porzione ridotta in IS MA
CPA; 6)
RQ-TU-6: NI-CO. |
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4
- Indicare solo gli
eventuali regimi normativi con efficacia
prescrittiva di altri Piani territoriali regionali/provinciali/CMGE/Parchi
operanti sull’Ambito:
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5 - Disciplina delle
destinazioni d’uso (Art. 13 l.r.
16/2008 e s.m.) |
Categorie funzionali
art.13, comma 1 l.r. 16/2008 e s.m. (richiamo normativo) |
Funzioni
principali previste |
Funzioni complementari previste
(max.% 15 rispetto alle funzioni principali dell’intervento) |
Eventuali
limitazioni di cui all’art. 13, comma 2, l.r. 16/2008 e s.m. |
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Per
utilizzi all’interno della stessa categoria comma 1 |
Per
assicurare la compatibilità degli interventi con la normativa di tutela dell’ambiente |
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a)residenza b)turistico-ricettiva c)produttiva e direzionale d)commerciale e)rurale f)autorimesse/rimessaggi g)servizi |
Residenza |
|
|
Le funzioni ammesse devono essere compatibili con la residenza
sia sotto il profilo della rumorosità, sia del traffico indotto, non devono
ingenerare contrasto con il valore dell’edificio e con la tutela della rete
commerciale minuta; è espressamente vietata la localizzazione di dancing e
discoteche. |
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Turistico-ricettiva |
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Produttiva e direzionale |
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Commerciale
< 150 mq |
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Esercizi di vicinato |
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Autorimesse e rimessaggi |
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Servizi |
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Disciplina transitoria delle destinazioni
d’uso esistenti in contrasto con quelle ammesse dal PUC: Destinazioni d’uso diverse in atto alla
data di adozione del PUC sono tollerate fino ad esaurimento. |
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6 – Disciplina degli
edifici di pregio da conservare (Localizzazione sulla Tav.4 di Struttura del PUC ovvero mediante
descrizione del profilo caratterizzante) |
Disciplina
degli edifici urbani di pregio: Non presenti. Modalità
di intervento: / Elementi
descrittivi del profilo caratterizzante: / |
Disciplina
degli edifici rurali di pregio se presenti nell’Ambito: Non Presenti. Modalità
di intervento: / Elementi
descrittivi del profilo caratterizzante: / |
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7 - Disciplina degli
interventi edilizi sugli edifici e sulle aree edificabili (Art. 3 D.P.R.
380/2001 e s.m. e l.r. 16/2008 e s.m.) |
Prescrizioni
generali: Gli interventi
ammessi sono di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro
e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ricostruzione di edifici
o parti di edifici demoliti. Sugli edifici esistenti sono ammissibili
tutti gli interventi preordinati alla loro riqualificazione e al miglior
inserimento nel contesto, ivi compresi gli ampliamenti volumetrici come
disciplinati dal presente PUC. Gli edifici suscettibili di demolizione e
ricostruzione sono definiti all’art. 18 delle norme generali del presente
PUC.
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Interventi
consentiti |
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Attività edilizia libera (art.
6, comma 1, D.P.R. 380/2001 e s.m. per le eventuali prescrizioni lett.
e-ter): indice di permeabilità max. 40% Le opere di pavimentazione e di finitura di spazi
esterni, anche per aree di sosta, devono essere contenute entro l'indice di
permeabilità, stabilito dal presente strumento, ivi compresa la realizzazione
di intercapedini interamente interrate e non accessibili, vasche di raccolta
delle acque, locali tombati. |
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Manutenzione ordinaria:
Si |
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Eventuale
disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso senza opere edilizie (di cui
all’art. 13bis l.r. 16/2008 e s.m.): Si, tra quelli ammessi. Divieto di trasformare in tutto
o in parte le strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico-ricettive
e a parcheggio in residenze. I mutamenti ammessi non devono essere
incompatibili con la destinazione prevalente degli immobili esistenti sotto
il profilo sia della rumorosità, sia del traffico indotto; non devono
ingenerare contrasto con il valore dell’edificio, con l’uso residenziale e
con la tutela della rete commerciale minuta. |
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Manutenzione
straordinaria (art. 3, comma
1, lett. b) D.P.R. 380/2001 e s.m.): Si 1) Senza
frazionamento/accorpamento delle u.i.: Si. 2) Con Frazionamento/accorpamento delle u.i.: Si, a condizione che le unità immobiliari risultanti aventi
destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie
minima di 38 mq di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella
misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e
comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare.
Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali
parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è
ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio
di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione
di opere di urbanizzazione. -
nel caso di Ambiti di conservazione di nuclei o porzioni di centri storici,
specificare l’ammissibilità di interventi: -
Senza modifiche alle strutture: No. -
Con modifiche alle strutture: No. |
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Restauro e risanamento
conservativo (art. 3. Comma
1, lett. c) D.P.R. 380/2001 e s.m.): 1) Senza
cambio d’uso: Si 2) Con
cambio d’uso compatibile: Si, a
condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione
residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq
di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq
ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo
di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia
oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area
oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la
corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato
di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione
di opere di urbanizzazione. E’ fatto divieto di
trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso
commerciale e/o turistico- ricettive e a parcheggio in residenze. - nel
caso di Ambiti di conservazione di nuclei o porzioni di centri storici o in
presenza di edifici individuati come di particolare pregio, specificare
l’ammissibilità di interventi: 3) Senza
modifiche alle strutture: No. 4) Con
modifiche alle strutture: No. |
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Ristrutturazione
edilizia (art. 3, comma
1, lett. d), D.P.R. 380/2001 e s.m.) 1) Modifiche esterne: Si, sono ammesse modifiche esterne al fabbricato sia per quanto
concerne le caratteristiche costruttive, sia i materiali al fine di
migliorare l’aspetto compositivo del fabbricato e/o prestazionale dal punto
di vista dell’efficientamento energetico e/o adeguamento sismico. E’ altresì
consentito il ridisegno delle bucature per il raggiungimento delle finalità
sopraddette. 2) Cambio d’uso con opere edilizie: Si, a
condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione
residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq
di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq
ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo
di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia
oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area
oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la
corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato
di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla
realizzazione di opere di urbanizzazione. Divieto di
trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso
commerciale e/o turistico- ricettive e a parcheggio in residenze. 3) Demolizione
e ricostruzione senza incremento volumetrico: - Con mantenimento della sagoma in presenza
di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m E’
ammessa la demolizione e ricostruzione senza incremento volumetrico con
mantenimento della sagoma al fine di migliorare l’aspetto compositivo del fabbricato e/o
prestazionale dal punto di vista dell’efficientamento energetico e/o
adeguamento sismico. La demolizione e ricostruzione
non è consentita per quanto concerne
i beni vincolati come beni culturali ai sensi della Parte Seconda del decreto
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei beni culturali e del
paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e
s.m.i. o comunque individuati come edifici di pregio dal presente strumento urbanistico. - Con modifica della sagoma e del relativo
sedime in assenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.: E’ ammessa la demolizione e
ricostruzione senza incremento volumetrico e senza mantenimento della sagoma
al fine di
migliorare l’aspetto compositivo del fabbricato e/o prestazionale dal punto
di vista dell’efficientamento energetico e/o adeguamento sismico. E’
consentita la modifica della sagoma e l’ampliamento planimetrico e
altimetrico non superiore all’altezza degli edifici preesistenti e circostanti
e comunque non eccedente i cinque piani fuori terra. 4) Ripristino
di edifici o parti di essi crollati o demoliti di cui è accertata la
preesistente consistenza volumetrica (con i relativi parametri dimensionali): - Con
mantenimento della sagoma originaria in presenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004
e s.m.: Non presenti. - Senza
mantenimento della sagoma in assenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.: Non presenti. |
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NUOVA COSTRUZIONE (art.
3, comma 1, lett. e), D.P.R. 380/2001 e s.m. ed art. 14 l.r. 16/2008 e s.m.) 1)
Ampliamento
volumetrico di edificio esistente (nota: la volumetria dell’edificio è
determinata ai sensi del REC) senza demolizione max. 20% (non superiore al 20% ex art. 14,
comma 2bis, l.r. 16/2008 e s.m.) con indicazione della % di ampliamento in
funzione della destinazione d’uso prevista di cui al campo 5. Ampliamento volto a garantire l’adeguamento funzionale, architettonico
e ambientale dell’edificio. Sulle volumetrie esistenti non eccedenti i 1500 metri
cubi, a totale o prevalente destinazione residenziale e/o turistico
ricettiva, nonché sulle relative pertinenze (pertinenza: manufatto adibito al servizio
esclusivo di un fabbricato, avente sedime distinto e non utilizzabile
separatamente dall’edificio principale) non eccedenti i 200 mc, sono ammessi
interventi di ampliamento o di cambio d'uso, nel rispetto della normativa
antisismica e dei requisiti igienico-sanitari e di rendimento energetico che
siano preordinati a migliorare la funzionalità, la qualità architettonica
dell'edificio interessato, nei limiti della sommatoria degli incrementi di
seguito indicati: a) per edifici di volumetria
esistente non superiore a 500 metri cubi e pertinenze di volumetria esistente
non superiore a 200 metri cubi, un incremento pari al 20%); b) per edifici di volumetria
esistente compresa fra 500 metri cubi e 1000 metri cubi per la parte
eccedente la soglia di 500 metri cubi, entro il limite del 15 per cento; c) per edifici di volumetria
esistente compresa fra 500 metri cubi e 1.500 metri cubi per la parte
eccedente la soglia di 1000 metri cubi, entro il limite del 10 per cento,
fino ad un massimo di 225 metri cubi. Gli interventi di ampliamento delle
costruzioni che non siano pertinenze devono essere realizzati nel rispetto
della vigente normativa in materia di contenimento dei consumi energetici e
determinare per l’intero edificio interessato dall’ampliamento il
miglioramento della sua efficienza energetica attestato dal progettista. Sulle volumetrie esistenti non
eccedenti i 1500 metri cubi, a totale o prevalente destinazione produttiva e
direzionale, commerciale, servizi, sono ammessi interventi di ampliamento o
di cambio d'uso, nel rispetto della normativa antisismica e dei requisiti
igienico-sanitari e di rendimento energetico che siano preordinati a
migliorare la funzionalità, la qualità architettonica dell'edificio
interessato, nei limiti della sommatoria degli incrementi di seguito
indicati: a) per edifici di volumetria
esistente non superiore a 500 metri cubi un incremento pari al 20%; b) per edifici di volumetria
esistente compresa fra 500 metri cubi e 1000 metri cubi per la parte
eccedente la soglia di 500 metri cubi, entro il limite del 15 per cento; c) per edifici di volumetria esistente
compresa fra 500 metri cubi e 1.500 metri cubi per la parte eccedente la
soglia di 1000 metri cubi, entro il limite del 10 per cento, fino ad un
massimo di 225 metri cubi. Gli interventi
di ampliamento possono essere realizzati anche mediante mutamento d'uso di
locali accessori ubicati all'interno dell'ingombro geometrico della
costruzione esistente e delle pertinenze. E’ fatto divieto di trasformare in tutto o in parte le
strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico- ricettive e a
parcheggio in residenze. L'ampliamento è ammesso anche per
edifici destinati ad uso socio-assistenziale e socio-educativo.
Sulle volumetrie esistenti eccedenti i 1500 metri
cubi è ammesso un ampliamento del 10% per adeguamento igienico-sanitario e
tecnologico fino ad un massimo di 200 mc. - Ampliamento planimetrico: Si, per tutte le destinazioni d’uso ammesse
nel
rispetto della distanza di 10 metri dalle pareti finestrate degli edifici. - Ampliamento planimetrico e altimetrico: Si, per tutte le destinazioni d’uso ammesse
nel
rispetto della distanza di 10 metri dalle pareti finestrate degli edifici. - Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: Si per tutte le destinazioni d’uso ammesse.
Non superiore all’altezza degli edifici preesistenti circostanti Premialità Le percentuali di ampliamento sono
incrementate: a) di un ulteriore 15 per cento
qualora l’intero edificio esistente, comprensivo della porzione oggetto di
ampliamento, venga adeguato alla normativa antisismica e rispetti i requisiti
di rendimento energetico degli edifici prescritti per le nuove costruzioni; b) di un ulteriore 5 per cento
qualora vengano realizzati almeno due dei seguenti interventi: 1. tetto fotovoltaico con potenza di
picco non inferiore a Kw 1,00; 2. serbatoio interrato per il
recupero delle acque pluviali di capacità non inferiore a 5,00 metri cubi
ogni 150 metri cubi della costruzione oggetto di intervento; 3. ripristino di suolo agricolo,
incolto e abbandonato, classato agrario al catasto rurale, al 30 giugno 2009,
a condizione che venga compreso nell'intervento, il restauro della muratura
di sostegno in pietra, ove esistente, delle tipiche fasce liguri e che l'area
di terreno recuperato sia pari almeno a dieci volte la superficie lorda
dell'immobile ampliato e si trovi nell'interno del lotto di pertinenza
dell'immobile e comunque all’interno del territorio comunale. 4. ripristino, previa convenzione
con l'amministrazione comunale, di antichi sentieri, mulattiere, stradine
vicinali d'uso pubblico, anche in eventuale funzione anti incendio boschivo,
registrati nelle mappe catastali, avendo uno sviluppo di almeno 300 metri
lineari, direttamente serventi o confinanti con il lotto in cui è inserito
l'immobile; c) di ulteriori quindici metri cubi
una tantum qualora si tratti di realizzazione di un servizio igienico
attrezzato per persone affette da difficoltà motoria e persone disabili. Ampliamenti
volumetrici di edifici esistenti (nota: la volumetria dell’edificio è
determinata ai sensi del REC) stabiliti dal PUC in misura superiore al 20%
nel rispetto dei limiti di densità fondiaria massima stabiliti all’art. 10,
comma 1, del Regolamento regionale 25 luglio 2017, n. 2, in funzione della
tipologia dell’Ambito del PUC: - Densità
fondiaria massima: / 2) Ampliamento
volumetrico senza demolizione per riqualificazione edifici
residenziali max. 0 %,
di cui: - proprio 0 %; - da credito edilizio 0 % - Ampliamento
planimetrico: / - Ampliamento
planimetrico e altimetrico: / - Solo
sopraelevazione: h. max/numero di piani: / 3) Ampliamento
volumetrico senza demolizione per riqualificazione pertinenze di
edifici residenziali residenziali max. 0 %, di cui: - proprio 0 %; - da
credito edilizio 0 % - Ampliamento
planimetrico: / - Ampliamento
planimetrico e altimetrico: / - Solo
sopraelevazione: h. max/numero di piani: / 4) Ampliamento
volumetrico senza demolizione per riqualificazione edifici non
residenziali: max. 0 %, di cui: - proprio 0
%; - da credito edilizio 0 % - Ampliamento
planimetrico: / - Ampliamento
planimetrico e altimetrico: / - Solo
sopraelevazione: h. max/numero di piani: / Gli
incrementi volumetrici di edifici esistenti (nota: la volumetria
dell’edificio è determinata ai sensi del REC) relativi agli interventi
di ricostruzione di seguito indicati, sono stabiliti dal PUC nel
rispetto dei limiti di densità fondiaria massima stabiliti all’art. 10, comma
1, del Regolamento regionale 25 luglio 2017, n. 2, in funzione della
tipologia dell’Ambito del PUC: Ampliamento volto a garantire l’adeguamento funzionale, architettonico
e ambientale dell’edificio nonché l’aspetto
compositivo del fabbricato e/o prestazionale dal punto di vista
dell’efficientamento energetico e/o adeguamento sismico, per gli edifici
definiti all’art. 18 delle norme generali. - Densità
fondiaria massima:
5) Ricostruzione
per riqualificazione di edifici residenziali suscettibili di
demolizione: All’interno del sub-ambito i singoli edifici
prevalentemente residenziali, o ad essi assimilabili aventi una volumetria
non superiore a 2.500 metri cubi e che necessitano di interventi di
riqualificazione urbanistica, architettonica e/o ambientale, ai sensi
dell'articolo 18 delle presenti norme possono essere demoliti e ricostruiti
con incremento fino al 30 per cento del volume esistente, anche mediante
realizzazione di più edifici di volumetria complessiva pari a quella
derivante dall’ampliamento del volume esistente dell’edificio da demolire.
Più edifici, ubicati nell’ambito e che necessitino di interventi di riqualificazione urbanistica,
architettonica e ambientale, possono essere accorpati in uno o più edifici
aventi una volumetria complessiva che non può superare i 2.500 metri cubi con
incremento fino al 30 per cento della sommatoria dei volumi esistenti
mediante rilascio di unico titolo abilitativo sulla base di progettazione
unitaria. Gli interventi di ricostruzione possono avvenire nel
sito (porzione di terreno circostante l'edificio e in proprietà del
proponente, di estensione non superiore a 50 metri rispetto al sedime
originario dell'edificio), ovvero in altra area compresa nell’ambito idonea a
soddisfare le finalità di riqualificazione urbanistica, architettonica e/o
ambientale ed i relativi progetti devono altresì comprendere la sistemazione
delle aree liberate dalla demolizione. E’ altresì ammesso il trasferimento
parziale di volumetria oggetto di demolizione, e generante credito edilizio,
negli ambiti CO-TU. Gli interventi sono assentibili: a) nel rispetto della distanza
minima di 10 metri tra pareti finestrate e pareti di edifici frontistanti e
nel rispetto della dotazione dei parcheggi pertinenziali; b) in conformità alle previsioni del
piano territoriale di coordinamento paesistico e dei piani di bacino nonché
alle norme antisismiche ed alla normativa in materia di rendimento energetico
degli edifici. - Ricostruzione
nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con eguale volumetria
(spostamento dell’edificio nel lotto): Si - Ricostruzione
nello stesso lotto dell’edificio esistente avente una
volumetria non superiore a 2.500 metri cubi da
demolire con incremento volumetrico max. 30 % di cui:
- proprio 30 %; - da credito edilizio 0
%; - Ricostruzione
dell’edificio esistente da demolire avente una
volumetria non superiore a 2.500 metri cubi in
altro lotto nello stesso ambito: Si a)
trasferimento di volumetria demolita nello stesso Ambito urbanistico con
incremento max 35 % di cui: -
proprio 30 %; - da credito edilizio 0
%; b)
trasferimento di volumetria da altro Ambito urbanistico con incremento max 0 % di cui: -
proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %. 6) Ricostruzione
per riqualificazione di edifici non residenziali suscettibili di
demolizione: Si, se rientranti tra quelli definiti dall’art 18
delle norme generali - Ricostruzione
nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con eguale volumetria
(spostamento dell’edificio nel lotto): Si - Ricostruzione
nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire avente una
volumetria non superiore a 2.500 metri cubi con
incremento volumetrico max. 30 % di cui:
- proprio 30 % ; -da credito edilizio 0 %; - Ricostruzione
dell’edificio esistente da demolire avente una
volumetria non superiore a 2.500 metri cubi
in altro lotto nello stesso ambito: Si a)
trasferimento di volumetria demolita dallo stesso sub-ambito urbanistico con
incremento max 30 % di cui: -
proprio 30 %; - da credito edilizio 0 %; b)
trasferimento di volumetria demolita da altro Ambito urbanistico con
incremento max 0 % di cui: -
proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %; 7) Costruzione
di nuovi edifici (indicare i parametri urbanistici in funzione della
destinazione d’uso e della modalità di intervento p.c.c./p.c.): - Indice
di edificabilità fondiario (da esprimere in termini di SU con l’utilizzo
dell’I.U.I.) No mq/mq (n. 4 e 14 RET) - Indice
di copertura IC max No % (n. 11 RET) - Indice
di permeabilità territoriale/fondiario IP max No % (n. 10 RET) - Numero
di piani max No (n. 25 RET) - Altezza
dell’edificio max No m (n. 28 RET) 8) Ristrutturazione
urbanistica (indicare i parametri urbanistici come per la voce 7 e le
eventuali prescrizioni progettuali e prestazionali): No |
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8 - Disciplina
recupero sottotetti (art. 2 l.r. 24/2001 e s.m.) |
Individuazione delle
caratteristiche tipologiche, formali e strutturali degli edifici e delle
coperture ammesse: Si in ampliamento di unità abitative esistenti
oppure per realizzare nuove unità abitative, se ciascuna nuova unità
raggiunge almeno la SU superficie utile di mq. 38. Sono ammesse
sopraelevazioni e modifiche delle altezze di colmo e della linea di gronda
(come definita dal REC, linea intersezione tra il muro perimetrale e la linea
di intradosso del solaio inclinato di copertura) al fine di assicurare
l’osservanza del parametro dell’altezza media interna nel rispetto
dell’altezza massima degli edifici ad uso abitativo esistenti al contorno. Detta sopraelevazione dovrà avvenire sulla
proiezione totale dei muri perimetrali, dovranno inoltre essere rispettate le
geometrie originarie delle falde esistenti. Le nuove aperture dovranno
garantire solamente il rispetto del rapporto aeroilluminante ammesso. - Edifici: Le
caratteristiche costruttive dovranno sempre rispettare, per forme finiture e
materiali, quelle dell'edificio e delle preesistenze.
- Coperture: La pendenza delle falde del tetto, qualora interessate dall’
intervento non potrà superare la pendenza già esistente, comunque non oltre
il 35% SALVAGUARDIA DEI CHIROTTERI Negli
interventi di recupero dei sottotetti di edifici che possono ospitare
esemplari, singoli o in colonie, di chirotterofauna protetta (pipistrelli) ai
sensi della L. n. 104 del 27 maggio 2005, preventivamente si dovrà provvedere
alla verifica circa l’assenza di chirotteri; nel caso venisse accertata la
presenza di un rifugio, un tecnico del settore dovrà attestare e garantire
l’idonea conservazione del patrimonio faunistico presente secondo la “Guida
alla conoscenza delle specie liguri della Rete Natura 2000”, che prevede, in
presenza di colonie riproduttive, l’esclusione dei mesi da maggio a
settembre, per effettuare eventuali lavori di ristrutturazione. Dovranno in
particolare essere previsti accorgimenti e cautele atti alla loro
salvaguardia, con particolare riferimento alle indicazioni operative emesse
al proposito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare con il supporto tecnico dell’ISPRA, contenute nelle “Linee guida per la
conservazione dei Chirotteri nelle costruzioni antropiche e la risoluzione
degli aspetti conflittuali connessi”. |
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Dotazioni
funzionali minime per la realizzazione di unità immobiliari superiori al
doppio di quelle esistenti: 3
mq/abitante (1 ab.= 25 mq) |
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Per
Ambiti relativi a centri storici; individuazione delle porzioni ove è
ammissibile il recupero dei sottotetti con modifiche dell’altezza di colmo e
di gronda: No |
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Altezza max. consentita per innalzamento
del colmo e della gronda: Sono ammesse sopraelevazioni e modifiche delle
altezze di colmo e della linea di gronda (come definita dal REC , linea
intersezione tra il muro perimetrale e la linea di intradosso del solaio
inclinato di copertura) per un’altezza
non superiore a 50 cm. |
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Percentuale
di ampliamento volumetrico nel caso di modifica dell’altezza di colmo e della
linea di gronda: 20% (max. 20%). |
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Tipologia
costruttiva ammessa per le aperture a filo falda: Ammesse finestre a tetto tipo velux la cui ampiezza non dovrà risultare maggiore rispetto alle
bucature presenti sul prospetto. |
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Dimensione degli
abbaini: Dovranno essere prevalentemente
realizzati in asse con le aperture presenti in facciata. La finestra o
apertura dell'abbaino potrà essere delle dimensioni massime pari a quelle
preesistenti su eventuale altri abbaini dello stesso tetto (se già esistenti)
o, in mancanza pari alle citate aperture al piano sottostante. La dimensione
massima del fronte dell'abbaino sarà pari alla misura dell’apertura con
l’aggiunta di mt. 0,35per ogni lato. Le caratteristiche costruttive dovranno
sempre rispettare, per forme finiture e materiali, quelle dell'edificio e
delle preesistenze. Non saranno ammessi abbaini con l'intero fronte vetrato
se non in particolari casi e per motivate ragioni estetico-architettoniche.
Nei soli casi in cui l'inserimento di abbaini in asse con le aperture
sottostanti sia reputabile non idoneo al corretto inserimento architettonico
dello stesso, sarà ammesso "centrare" il manufatto sulla falda o
porzione di essa. |
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Tipologia
costruttiva dei terrazzi: La realizzazione di terrazzi a
pozzetto è consentita solo se l'intervento risulta essere scarsamente
percepibile e paesaggisticamente irrilevante e se la superficie non supera il
10% del piano dell’intera copertura. L'intervento non dovrà essere
percepibile dalla strada. La
disposizione del pozzetto dovrà seguire gli assi delle bucature presenti
nella facciata al fine di non alterare la composizione originaria del fronte;
anche l'ampiezza della bucatura di accesso dovrà risultare uguale a quelle
già esistenti nel prospetto. L'estensione parallela al fronte dovrà essere al
max il doppio della bucatura di accesso e comunque mai superiore al 1,80 m.
Il suo collocamento è da realizzare all’interno della sagoma del tetto
contenendo il parapetto entro la pendenza della falda. Le
caratteristiche costruttive dovranno sempre rispettare, per forme finiture e materiali, quelle
dell'edificio e delle preesistenze. Per gli edifici
non vincolati e con caratteristiche edilizie contemporanee saranno ammesse
anche soluzioni alternative con interruzione delle linee di gronda, perché
documentate da ragioni estetico-architettoniche fondate. |
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Eventuali
requisiti di prestazione energetica: Si rimanda al R.E.C. |
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Per gli interventi
di recupero di volumi o superfici diversi dai sottotetti, indicare se si
tratta di: - Intervento
ammesso: a) per l’ampliamento di altre unità abitative,
turistico-ricettive (alberghi, pensioni, residence, ecc.), pubblici esercizi
(ristoranti, bar, ecc.) fermo restando la destinazione d’uso preesistente; b) per la realizzazione di nuove unità abitative
che raggiungano almeno la superficie utile minima di mq. 38 ad esclusione
degli immobili attualmente destinati ad attività commerciali, turistico-
ricettive, pubblici esercizi e parcheggio. - Intervento
non ammesso: per immobili attualmente destinati ad attività commerciali,
turistico- ricettive, pubblici esercizi e parcheggio. |
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9 - Disciplina della
quantificazione della superficie accessoria (Art.
67, c.1, l.r.16/2008 e s.m.) |
Superficie
accessoria realizzabile 60 % della SU (superficie utile) nel limite massimo del 60% della SU
in funzione delle Prescrizioni generali dell’Ambito. |
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10
– Disciplina delle pertinenze (staccate dall’edificio principale ai sensi
dell’art. 17 l.r. 16/2008 e s.m.) |
Volume chiuso max. 45 mc (non superiore al 20% del volume
dell’edificio principale e comunque non eccedente 45 mc) Parametri edilizi: - Altezza max. 3,50 m; - Superficie coperta max. 20 mq; - Distanza max. dall’edificio principale 3 m; - Caratteristiche
costruttive: dovranno essere non direttamente collegate con le unità
immobiliari ma ad esse strumentali; dovranno essere poste fuori terra, ovvero sotterranee, in tal caso saranno interrate sui quattro lati,
tollerandosi solo su un lato un fuori terra
per consentire ventilazione e luce ma non veduta ovvero una superficie
libera strettamente necessaria agli eventuali accessi; dovranno essere
armonicamente integrate alle
caratteristiche costruttive, tipologiche e di finitura dell'edificio
principale, anche per quanto riguarda la copertura. |
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11
– Disciplina degli impianti e locali tecnologici negli Ambiti con funzione
produttiva (industria, direzionale, commerciale, rimessaggi) |
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12
– Disciplina dei parcheggi privati (art. 19 e art. 13, comma 1, lett. f),
della l.r. 16/2008 e s.m.) |
Parcheggi privati pertinenziali per interventi sugli
edifici esistenti (art. 19, comma 6, l.r. 16/2008 e s.m.): Per
gli interventi che comportino: 1) Aumento della superficie utile dell’edificio o delle singole
unità immobiliari: nel caso di aumento di superficie utile maggiore di 25 mq. comportante
aumento del carico urbanistico si prescrive la realizzazione di parcheggi
privati da quantificare con un minimo di mq. 12,5 e fino al parametro di 35
mq ogni 100 mq di SU e comunque
con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire la quantità di tali parcheggi
nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la
corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato
di un parcheggio pertinenziale di una superficie pari a mq. 12,50
predeterminato dal comune per ogni zona del territorio comunale e da
destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione. 2)
Mutamento di destinazione d’uso degli immobili: nel caso
che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad
essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. dovranno
essere reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq
di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un
posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente
possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di
intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al
Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio
su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di
urbanizzazione. 3) Sostituzione
edilizia dell’immobile originario: nel caso che le unità immobiliari risultanti
aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la
superficie minima di 38 mq di S.U. dovranno essere reperiti i posti auto
pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità
immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità
immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di
tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe
è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore
medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare
alla realizzazione di opere di urbanizzazione. 4) Caratteristiche costruttive: le aree
specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli possono
essere aree scoperte a raso e/o aree con strutture edilizie interrate o in
elevazione e miste. E’ consentita la realizzazione di parcheggi in struttura
interrati e in elevazione (per un massimo di due piani e ove compatibili con
le norme geologiche e con le distanze previste dal presente PUC). Nei
parcheggi di superficie dovrà essere messo a dimora 1 albero ogni 50 mq di superficie
utile. Dovranno essere evitate localizzazioni in corrispondenza di
intersezioni stradali e ingressi/uscite su strade trafficate, dovrà essere
progettato il raccordo con le strade delle eventuali rampe di ingresso e di
uscita dal parcheggio, dovranno essere salvaguardate le preesistenze vegetali
integrandole nel progetto. Il progetto del parcheggio a raso dovrà tenere
conto del contesto considerando le visuali, modellando il terreno, distribuendo
la vegetazione, riducendo altresì il grado di impermeabilizzazione anche
mediante l’impiego di pavimentazioni permeabili. Le aree all’aperto non
dovranno comportare rilevanti alterazioni della morfologia del terreno. Tra i materiali destinati alla
realizzazione di parcheggi e di aree di sosta all’aperto, devono
essere privilegiati materiali ecocompatibili integrabili nell’ambiente e nel
paesaggio, quali, a titolo d’esempio: a) i grigliati
carrabili realizzati in HDPE riciclabili e stabilizzati ai raggi U.V., di
altezza almeno di cm 4. Provvisti di asole di comunicazione e drenaggio di
dimensione fino a 27x15 mm con luce trasversale e longitudinale a funzione
aerobica, dotati di micro vaschette predisposte in ogni alveolo atte a creare
una riserva d’acqua pari a 1,5 lt/mq., costituiti dal lato superiore da un reticolo
di costole e dal lato inferiore da un reticolo di canali intercomunicanti
atti a ricevere la sabbia sottostante, conferendo estrema stabilità, formato
da un mix di alveoli di varie forme geometriche (cerchi, quadrati, rombi e
trapezi) e da costole, struttura elastica e resistente, certificati a 187
ton/mq., superficie antiscivolo provvista di spuntoncini arrotondati.
Destinati ad un riempimento con terriccio organico, torba e sabbia
mantenendosi appena al di sotto del bordo ed alla semina per la formazione
del manto erboso; b) i masselli
fotocatalitici che assorbono le polveri sottili, abbassando la soglia di
inquinamento e proteggendo la salute; c) il
calcestruzzo con cromofibre composto da sabbia e inerti locali e prodotto
come un calcestruzzo, per ottenere un pavimento con un ritiro perfettamente
controllato, una superficie rugosa ed anti-fessurazione, antisdrucciolo,
resistente alle abrasioni e un’elevata durata; d) le
pavimentazioni naturali in terra stabilizzata al fine di conseguire un
manufatto che esteriormente assume l'aspetto della terra battuta, ma che
presenta ottime caratteristiche di stabilità interna, portanza e resistenza
agli agenti atmosferici, rimuovendo le pellicole organiche attive consentendo
una soddisfacente cementazione intergranulare derivante dall'azione del
cemento disperso nella terra da trattare. e) autobloccanti
con colorazioni e naturalezza della pietra, resistenti, privi di esigenze di
manutenzione. f)
pietra naturale in lastre grezze, lavorate o
semilavorate per svariate applicazioni come pavimentazioni, rivestimenti e
bordure stradali, etc. Caratterizzati dalla forma squadrata e dalle coste
segate, sono adatte ad utilizzi esterni per pavimentazioni sia di piccole che
di grandi superfici. Fornibili con piano a colore vario od omogeneo. g) Ghiaino di
fiume lavato. h) Asfalto
cantonato da riquadri in pietra naturale. Per quanto riguarda
gli interrati (o la parte di essi) non compresi all'interno del sedime del
fabbricato, devono essere coperti a verde per un'altezza non inferiore a cm
50. La superficie dell'area da destinare a verde deve essere almeno pari a ¾
dell'intera superficie dell'interrato non compreso nel sedime del fabbricato. |
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Parcheggi privati
pertinenziali negli interventi di
nuova costruzione residenziale: 1)
35 mq ogni 100 mq di SU (superficie
utile) 2) Caratteristiche
costruttive: le aree specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei
veicoli possono essere aree scoperte a raso e/o aree con strutture edilizie
interrate e miste. E’ consentita la realizzazione di parcheggi in struttura
interrati (per un massimo di un piano e ove compatibili con le norme
geologiche e con le distanze previste dal presente PUC). Nei parcheggi di
superficie dovrà essere messo a dimora 1 albero ogni 50 mq di superficie
utile. Dovranno essere evitate localizzazioni in corrispondenza di intersezioni
stradali e ingressi/uscite su strade trafficate, dovrà essere progettato il
raccordo con le strade delle eventuali rampe di ingresso e di uscita dal
parcheggio, dovranno essere salvaguardate le preesistenze vegetali
integrandole nel progetto. Il progetto del parcheggio a raso dovrà tenere
conto del contesto considerando le visuali, modellando il terreno,
distribuendo la vegetazione, riducendo altresì il grado di
impermeabilizzazione anche mediante l’impiego di pavimentazioni permeabili.
Le aree all’aperto non dovranno comportare rilevanti alterazioni della
morfologia del terreno. Tra i materiali destinati alla
realizzazione di parcheggi e di aree di sosta all’aperto, devono
essere privilegiati materiali ecocompatibili integrabili nell’ambiente e nel
paesaggio, quali, a titolo d’esempio: a)
i grigliati carrabili realizzati in HDPE riciclabili e
stabilizzati ai raggi U.V., di altezza almeno di cm 4. Provvisti di asole di
comunicazione e drenaggio di dimensione fino a 27x15 mm con luce trasversale
e longitudinale a funzione aerobica, dotati di micro vaschette predisposte in
ogni alveolo atte a creare una riserva d’acqua pari a 1,5 lt/mq., costituiti
dal lato superiore da un reticolo di costole e dal lato inferiore da un
reticolo di canali intercomunicanti atti a ricevere la sabbia sottostante,
conferendo estrema stabilità, formato da un mix di alveoli di varie forme
geometriche (cerchi, quadrati, rombi e trapezi) e da costole, struttura
elastica e resistente, certificati a 187 ton/mq., superficie antiscivolo provvista
di spuntoncini arrotondati. Destinati ad un riempimento con terriccio
organico, torba e sabbia mantenendosi appena al di sotto del bordo ed alla
semina per la formazione del manto erboso; b) i masselli
fotocatalitici che assorbono le polveri sottili, abbassando la soglia di
inquinamento e proteggendo la salute; c)
il calcestruzzo con cromofibre composto da sabbia e
inerti locali e prodotto come un calcestruzzo, per ottenere un pavimento con
un ritiro perfettamente controllato, una superficie rugosa ed anti-fessurazione,
antisdrucciolo, resistente alle abrasioni e un’elevata durata; d) le
pavimentazioni naturali in terra stabilizzata al fine di conseguire un
manufatto che esteriormente assume l'aspetto della terra battuta, ma che
presenta ottime caratteristiche di stabilità interna, portanza e resistenza
agli agenti atmosferici, rimuovendo le pellicole organiche attive consentendo
una soddisfacente cementazione intergranulare derivante dall'azione del
cemento disperso nella terra da trattare; e) autobloccanti
con colorazioni e naturalezza della pietra, resistenti, privi di esigenze di
manutenzione; f)
pietra naturale in lastre grezze, lavorate o
semilavorate per svariate applicazioni come pavimentazioni, rivestimenti e
bordure stradali, etc. Caratterizzati dalla forma squadrata e dalle coste
segate, sono adatte ad utilizzi esterni per pavimentazioni sia di piccole che
di grandi superfici. Fornibili con piano a colore vario od omogeneo; g)
Ghiaino di fiume lavato; h) Asfalto
cantonato da riquadri in pietra naturale. Per quanto riguarda gli interrati (o la parte di essi)
non compresi all'interno del sedime del fabbricato, devono essere coperti a
verde per un'altezza non inferiore a cm 50. La superficie dell'area da
destinare a verde deve essere almeno pari a ¾ dell'intera superficie
dell'interrato non compreso nel sedime del fabbricato. |
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Parcheggi privati
non pertinenziali: 1)
Parametri dimensionali: E’ consentita, in
deroga alla disciplina sulle distanze legali, la realizzazione di parcheggi completamenti
interrati ossia effettuati totalmente al di sotto del piano di campagna
naturale. I parcheggi e le autorimesse in tutto od in parte fuori terra sono
soggetti alla disciplina urbanistica (anche in materia di distanze) dettata
per le ordinarie nuove costruzioni fuori terra. E’ consentita la
realizzazione di parcheggi a raso, in struttura in elevazione e in interrato
ove compatibili con le norme geologiche e subordinati alla stipula di
convenzione ove vengono
identificate: - le modalità tecniche e temporali
di esecuzione delle opere in progetto; - le modalità di cessione all’A.C. o
di iscrizione di apposito vincolo ad uso pubblico delle aree in superficie e
di un’eventuale quota parte delle opere in struttura interrata, ivi comprese
le necessarie sistemazioni per la realizzazione di spazi pubblici; - le modalità di conservazione delle
opere nel tempo; - le garanzie finanziarie e i
termini per l’adempimento dei relativi impegni. Parcheggi interrati: massimo 1 piani e nel
rispetto delle distanze previste dal presente Piano. Parcheggi in elevazione: massimo 1
piani fuori terra e con altezza non superiore a 3,20 m. compatibili con le
distanze previste dal presente Piano. 2) Caratteristiche costruttive:
Le aree specificatamente
concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli possono essere aree scoperte
a raso e/o aree con strutture edilizie interrate e miste. E’ consentita la
realizzazione di parcheggi in struttura interrati (per un massimo un piano e
ove compatibili con le norme geologiche e con le distanze previste dal
presente PUC). Parcheggi
a raso. Nei parcheggi di
superficie dovrà essere messo a dimora 1 albero ogni 50 mq di superficie
utile. Dovranno essere evitate localizzazioni in corrispondenza di
intersezioni stradali e ingressi/uscite su strade trafficate, dovrà essere
progettato il raccordo con le strade delle eventuali rampe di ingresso e di
uscita dal parcheggio, dovranno essere salvaguardate le preesistenze vegetali
integrandole nel progetto. Il progetto del parcheggio a raso dovrà tenere
conto del contesto considerando le visuali, modellando il terreno,
distribuendo la vegetazione, riducendo altresì il grado di
impermeabilizzazione anche mediante l’impiego di pavimentazioni permeabili.
Le aree all’aperto non dovranno comportare rilevanti alterazioni della
morfologia del terreno. Tra i materiali destinati alla
realizzazione di parcheggi e di aree di sosta all’aperto, devono
essere privilegiati materiali ecocompatibili integrabili nell’ambiente e nel
paesaggio, quali, a titolo d’esempio: a)
i grigliati carrabili realizzati in HDPE riciclabili e
stabilizzati ai raggi U.V., di altezza almeno di cm 4. Provvisti di asole di
comunicazione e drenaggio di dimensione fino a 27x15 mm con luce trasversale
e longitudinale a funzione aerobica, dotati di micro vaschette predisposte in
ogni alveolo atte a creare una riserva d’acqua pari a 1,5 lt/mq., costituiti
dal lato superiore da un reticolo di costole e dal lato inferiore da un
reticolo di canali intercomunicanti atti a ricevere la sabbia sottostante,
conferendo estrema stabilità, formato da un mix di alveoli di varie forme
geometriche (cerchi, quadrati, rombi e trapezi) e da costole, struttura
elastica e resistente, certificati a 187 ton/mq., superficie antiscivolo
provvista di spuntoncini arrotondati. Destinati ad un riempimento con
terriccio organico, torba e sabbia mantenendosi appena al di sotto del bordo
ed alla semina per la formazione del manto erboso; b) i masselli fotocatalitici
che assorbono le polveri sottili, abbassando la soglia di inquinamento e
proteggendo la salute; c)
il calcestruzzo con cromofibre composto da sabbia e
inerti locali e prodotto come un calcestruzzo, per ottenere un pavimento con
un ritiro perfettamente controllato, una superficie rugosa ed
anti-fessurazione, antisdrucciolo, resistente alle abrasioni e un’elevata
durata; d) le
pavimentazioni naturali in terra stabilizzata al fine di conseguire un
manufatto che esteriormente assume l'aspetto della terra battuta, ma che
presenta ottime caratteristiche di stabilità interna, portanza e resistenza
agli agenti atmosferici, rimuovendo le pellicole organiche attive consentendo
una soddisfacente cementazione intergranulare derivante dall'azione del
cemento disperso nella terra da trattare; e) autobloccanti
con colorazioni e naturalezza della pietra, resistenti, privi di esigenze di
manutenzione; f)
pietra naturale in lastre grezze, lavorate o
semilavorate per svariate applicazioni come pavimentazioni, rivestimenti e bordure
stradali, etc. Caratterizzati dalla forma squadrata e dalle coste segate,
sono adatte ad utilizzi esterni per pavimentazioni sia di piccole che di
grandi superfici. Fornibili con piano a colore vario od omogeneo; g)
Ghiaino di fiume lavato; h) Asfalto cantonato
da riquadri in pietra naturale. I
parcheggi a raso dovranno essere protetti dal soleggiamento disponendo idonee
schermature anche mediante materiali vegetali, dovrà altresì essere aumentata
nei parcheggi a raso la presenza di materiali vegetali (alberi, arbusti,
siepi, prati) considerando la loro capacità di assorbimento delle polveri e
di miglioramento del microclima. Qualora il regime di utilizzo temporale sia
discontinuo si dovrà valutare la possibilità di consentire lo svolgimento di
attività diverse (per es. gioco, sport, commercio temporaneo adottando
idoneee soluzioni per il trattamento delle superfici e la collocazione di
strutture mobili. Parcheggi
in struttura interrati e/o in elevazione. Nei parcheggi in struttura interrati in tutto o in parte privi di
edifici soprastanti la copertura deve essere progettata come superficie
praticabile e spazio d’uso pubblico (parcheggio a raso, piazza, giardino,
mercato, area per il gioco ecc.) integrando nella pavimentazione griglie e
soluzioni che agevolino lo smaltimento naturale dei fumi del parcheggio
sottostante. Per quanto riguarda gli
interrati (o la parte di essi) se eccedenti il sedime del fabbricato, ma ad
esso collegati dovranno essere coperti a verde per un'altezza non inferiore a
cm 50. La superficie dell'area da destinare a verde deve essere almeno pari a
¾ dell'intera superficie dell'interrato non compreso nel sedime del
fabbricato. Nei
parcheggi in elevazione dovrà essere dedicata particolare attenzione: -
all’orientamento delle aperture e dei condotti di ventilazione naturale
o artificiale, rispetto agli edifici contermini; -
alla separazione dei percorsi veicolari da quelli pedonali variando in
maniera opportuna la pavimentazione; -
al progetto della copertura che dovrà essere sistemata a verde
limitando al massimo l’impatto dalle viste dall’alto. Inoltre,
il parcheggio in elevazione dovrà avere finiture analoghe a quelle dei
fabbricati presenti nell’ambito e inserirsi in modo armonico nel contesto.
Pertanto, particolare riguardo dovrà essere posto nel disegno delle facciate
sia a livello compositivo, sia di materiali utilizzati. Box in lamiera, in plastica e
comunque in materiali precari, già esistenti. Le costruzioni consimili comunque presenti
nell’intero territorio comunale, già utilizzate ai fini di parcheggio, anche
se regolarmente autorizzate, debbono essere gradualmente sostituite sulla
base dei criteri prescritti nelle presenti norme; il Sindaco provvede con
propria ordinanza a obbligare i privati alla rimozione dei fattori di
degrado, con intervento sostitutivo e diritto di rivalsa contro gli
inadempienti, a seguito di criteri espressi dalla Giunta comunale. |
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13
- Incrementi volumetrico per risparmio energetico (art. 67, c.3, l.r. 16/2008
e s.m.) |
Individuazione
dei casi in cui è riconosciuto bonus volumetrico per progetti di nuova
costruzione e ristrutturazione edilizia integrale che assicurino
copertura dei consumi di calore, elettricità e raffrescamento in misura
superiore almeno del 30 per cento per cento rispetto ai valori minimi
obbligatori di legge esclusi gli interventi in ambiti assimilabili alle zone
di tipo A ex D.M. 2.4.1968, n. 1444 1)
Nuova costruzione: percentuale da conseguire pari a 5 % 2) ristrutturazione edilizia integrale:
percentuale da conseguire pari a 5% |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
14 - Distanze tra
gli edifici (art. 18 l.r. 16/2008 e s.m. e art. 11 R.R. 2/2017) |
Indicare le
distanze, da misurare come indicato al punto 30 del Regolamento Edilizio tipo
regionale, per gli interventi ammessi nell’ Ambito comportanti incremento
volumetrico e nuova costruzione: si applicano le disposizioni del Codice Civile, dell’art. 9 del D.M. 2
aprile 1968, n. 1444 e dell’art. 18 della L.R. 6 giugno 2008, n. 16 e s.m.i.. Distanze dai confini Mediante
la redazione di uno schema di assetto, relativo a gruppi di edifici (allegato
alle presenti norme), avente valore plani volumetrico vincolante, è
ammesso stabilire distanze inferiori a 10 metri tra pareti frontistanti
misurate in modo ortogonale: No. |
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15 – Distanze delle
costruzioni dalle strade (art. 12 R.R. 2/2017) |
Gli interventi di ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione
devono rispettare la distanza dalle strade veicolari pubbliche pari a 5,00 m.
e m 3,5 dalle strade interpoderali e pedonali. oppure non inferiore a quella
corrispondente all'allineamento del fronte degli edifici preesistenti lungo
la strada, fatto salvo comunque il rispetto delle disposizioni del D.lgs. 30
aprile 1992, n. 285 (Codice della Strada), del relativo Regolamento di
Attuazione di cui al D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 e del D.M. 1 aprile
1968, n. 1404. |
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16 – Asservimenti pregressi (art. 71 l.r.
16/2008 e s.m.) |
(Indicare
se si vuole applicare l’opzione indicata nel comma 2 dell’art. 71 della l.r.
16/2008 e s.m.): No |
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17 – Regole per la
qualità progettuale degli interventi. |
Indicare le norme di intervento relative
alle tipologie edilizie e costruttive, ai materiali tipici da utilizzare per
determinate tipologie di intervento, alla sistemazione degli spazi aperti,
alla costruzione di strade e percorsi pedonali ed alle altre opere edilizie
di specifico interesse locale: Nei casi di
demolizione e ricostruzione o di ampliamento degli edifici esistenti il
progetto dovrà essere volto a migliorare l’impianto urbano del sub-ambito; è
auspicabile una riorganizzazione planimetrica dei corpi di fabbrica presenti
all’interno di RQ-TU-1, 3, 4, 5, 6. Gli interventi edilizi dovranno essere
rivolti a fornire una definizione di compiutezza ai manufatti che hanno sia
forme planimetriche non definite, sia prospetti mancanti di caratteristiche
compositive chiare e intellegibili.
Inoltre, nei casi di demolizione e ricostruzione dei manufatti
esistenti l’intervento dovrà essere volto a migliorare il rapporto tra la
costruzione e gli spazzi pubblici (piazze e strade). Ciò detto i nuovi
edifici dovranno attestarsi in modo parallelo allo spazio pubblico della
strada/piazza. Altresì dovrà essere assicurata una omogeneità
tipologica di intervento idonea al contesto urbano del sub-ambito. Si
prevedono edifici residenziali a blocco o in linea o a schiera. Gli eventuali interventi edilizi dovranno, attraverso una attenta
lettura del contesto, trarre dal paesaggio antropizzato, ma anche negli
elementi compositivi degli edifici storici derivare i principi fondanti delle soluzioni
planimetriche e architettoniche. Pertanto la ricerca compositiva, atta anche
alla presentazione di proposte architettoniche contemporanee, non deve
necessariamente prescindere da un puntuale studio dell’edificato storico del
Comune di Pompeiana. Il progetto potrà prevedere la realizzazione del piano terra rialzato
rispetto alla linea di terra. Non sono ammessi fabbricati su pilotis. Non è mai ammessa la costruzione di fabbricati aventi un’altezza
maggiore ai tre piani. L’intervento dovrà prevedere anche la realizzazione di orti urbani e/o
aree verdi pertinenziali da inframezzare alle costruzioni architettoniche
qualora si abbiano aree di pertinenza intorno al fabbricato. Le nuove edificazioni non dovranno comportare opere di sbancamento o
riporti di entità apprezzabile né la realizzazione di muri di contenimento in
sequenza ravvicinata. I nuovi
interventi edilizi dovranno prevedere: - tetto a
quattro falde o a due falde con sviluppo della linea di gronda parallela al
fronte principale; - scuri
alla genovese e/o persiane e/o avvolgibili; - aggetti
ridotti. Eventuali terrazzi potranno avere uno sporto non superiore a 1,20 m
rispetto al filo facciata. Il parapetto non potrà essere realizzato in
muratura e/o balaustrine; - le
logge (da preferirsi rispetto ai balconi) con una profondità non superiore a
1,70 m. Esse possono essere collocate solo sul prospetto principale e non in
corrispondenza degli angoli del fronte.
La bucatura della loggia – qualora abbia dimensione superiore al
doppio della finestra di accesso - dovrà essere ripartita nel rispetto della
logica e degli elementi compositivi della facciata; -
inferriate a disegno semplice; -
materiali tipici quali tegole marsigliesi da impiegarsi per le coperture a
falde. E’ sempre esclusa la realizzazione di coperture in lastre di materiale
ferroso o di lastre ondulate prefabbricate in genere. Inoltre, non è
consentito l’uso in prospetto di rivestimenti ceramici o di rivestimenti
lapidei tipo opus incertum. Altresì, lo sporto della copertura – se presente
– non potrà mai essere finito in legno all’intradosso; - i muri
di contenimento devono essere debitamente rivestiti in pietra locale,
evitando la proposizione di cemento armato a vista; - i
camminamenti pedonali non devono essere asfaltati. L’intervento dovrà prevedere anche una riqualificazione dei terreni
asserviti. Inoltre, il progetto dovrà prevedere la piantumazione di ulivi e/o
specie a macchia mediterranea attraverso una attenta valutazione, mediante
specifica progettazione, del loro corretto inserimento nel paesaggio. Il verde
privato è da tutelare secondo i seguenti criteri: - le pavimentazioni lastricate devono essere limitate ai
percorsi indispensabili; - è
vietato l'abbattimento delle piante d’alto fusto; - nel
caso si debbano sostituire alcuni elementi vegetali, è obbligatorio l'uso di
essenze locali; - i percorsi interni e gli arredi urbani devono essere
posizionati con cura, secondo un progetto complessivo, che permetta una
lettura coordinata dell’assetto territoriale percepibile. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
18 – Disciplina
geologica e microzonazione sismica |
Si rimanda alla
Normativa geologica attuativa. |
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19 – Misure di
mitigazione ambientale indicate nel Rapporto ambientale, nell’eventuale
Rapporto di Incidenza e derivanti dagli esiti delle pronunce ambientali. |
Si
rimanda al Rapporto ambientale, allo Studio e verifica preliminare
di incidenza e alla tabella Matrice norme mitigazioni. |
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20 – Disciplina per
il controllo dell’urbanizzazione in presenza di stabilimenti soggetti alle disposizioni
del D.Lgs. 105/2015 (Rischio di incidente rilevante) |
Dall’analisi
della documentazione regionale analizzata non è stata evidenziata presenza di
stabilimenti a rischio di incidenti. |
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21 – Modalità di
attuazione degli interventi (artt. 48, 49 l.r. 36/1997 e s.m.) |
Tipo di
Intervento: Il
rilascio del titolo edilizio è subordinato all’esistenza, in sito, delle
opere di urbanizzazione primaria necessarie all’intervento. Nel caso l’area
risulti sprovvista delle necessarie opere di urbanizzazione primaria il
rilascio della concessione è subordinato alla stipula di apposita convenzione
con l’A.C. nella quale venga garantita l’esecuzione delle opere mancanti e le
modalità di cessione delle stesse al Comune, oltreché le modalità di
manutenzione dei relativi manufatti nel tempo. 1) Titolo
abilitativo diretto: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento
conservativo, ristrutturazione edilizia in assenza di aumento del
carico insediativo 2) Permesso di
costruire convenzionato (vedi campo 22): per gli
interventi di nuova costruzione di cui al campo 7 che determinano aumento del
carico insediativo. Nel titolo diretto convenzionato il richiedente si
impegna a monetizzare ovvero a realizzare su aree da lui reperite e
successivamente cedute al comune le opere di urbanizzazione primaria ed i
servizi nella misura prevista dalla convenzione stessa nonché le dotazioni
territoriali obbligatorie di cui al campo 22. Il titolo edilizio diretto convenzionato conterrà il progetto unitario
comprensivo delle opere di riassetto dell’area e nel caso di demolizione di
edifici incongrui il progetto dovrà altresì prevedere la sistemazione delle
aree liberate dalla demolizione. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
22 - Dotazioni
territoriali obbligatorie per interventi soggetti ad obbligo di convenzione
urbanistica/atto unilaterale d’obbligo alla realizzazione delle opere di
urbanizzazione (R.R. 25 luglio 2017 n. 2, art. 5) |
La quantificazione delle dotazioni
territoriali obbligatorie sarà riferita all’ aumento del carico urbanistico. Standard aree e attrezzature di interesse comune 4,5 mq/UCU Standard aree
con funzione ludico sportiva 4,5 mq/UCU Standard a parcheggio pari a 3 mq/UCU |
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23 – Interventi
infrastrutturali e per dotazioni territoriali obbligatorie od aggiuntive in corso di realizzazione che
interessano l’Ambito che il PUC conferma (numerazione ed identificazione dei
tracciati/perimetri di intervento) |
Non
previsto. |
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24– Quota di
fabbisogno abitativo di residenza primaria da soddisfare nell’Ambito e la
quota di superficie eventualmente da riservare alla realizzazione di ERS |
Non
previsto. |
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25 – Elementi di
flessibilità della disciplina urbanistico-edilizia dell’Ambito (art. 28,
comma 4, l.r. 36/1997 e s.m.) |
Individuazione limiti di
flessibilità per attuazione della disciplina dell’Ambito non incidenti sul
carico insediativo e sul fabbisogno di dotazioni territoriali consistenti in
indicazioni alternative relative a: 1) perimetro dell’Ambito: In sede di
elaborazione dei progetti edilizi , qualora le linee grafiche, che sugli
elaborati di P.U.C. delimitano e suddividono le aree, non coincidano con gli elementi di suddivisione reali
rilevabili sul terreno o su mappa in scala maggiore (confini catastali di proprietà, fossati, limiti di fasce o di
zone di rispetto obbligatorie), le linee grafiche di delimitazione o di
suddivisione di cui sopra possono essere portate
a coincidere con gli elementi di suddivisione reale rilevabili sul
terreno o su mappe in scala maggiore. 2) disciplina
urbanistico-edilizia degli interventi ammessi: / 3) caratteristiche
tipologico, formali e costruttive: / 4) disciplina geologica
(richiamo delle indicazioni di flessibilità contenute nella normativa
geologica del PUC): / 5) fabbisogno abitativo
residenza primaria ed eventuali quote di superficie da riservare a ERS o
a edilizia convenzionata: Non previsto 6) localizzazione e
tipologia di servizi e infrastrutture: La
localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico potrà essere
modificata in sede di formazione del progetto nel rispetto comunque delle
quantità indicate e preferibilmente in maniera da dare continuità alla
fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l’accessibilità e la
concentrazione con quelli circostanti 7) aree e casi soggetti a
titolo edilizio convenzionato: / |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
26 – Assorbimento di
SUA/PUO vigenti ed in corso di attuazione ricadenti nell’Ambito (numerazione
ed identificazione del relativo perimetro) |
Non presenti. |
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1
- Elementi
identificativi, denominativi, descrittivi e qualificativi dell’Ambito
urbanistico |
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Sigla Ambito: RQ-TU-2, 7, 8 Ambito di
riqualificazione tessuti urbani |
Sub-ambito RQ-TU-2, 7, 8 Localizzazione
territoriale dell’Ambito:
Descrizione
sintetica: I sub-ambiti si trovano in prossimità delle
borgate storiche e rappresentano l’espansione edilizia più recente. Il
tessuto urbano risulta essere meno compatto se paragonato sia a quello dei
nuclei storici, sia della prima espansione edilizia; infatti, numerose sono
le aree pertinenziali presenti tra i fabbricati che risultano essere adibite
a parcheggio e/o a verde privato. La tipologie prevalenti sono quelle
dell’edificio a schiera relativamente ai fabbricati presenti nel sub-ambito RQ-TU-2
e della casa plurifamiliare nel sub-ambito RQ-TU-7. I corpi di fabbrica, edificati negli ultimi
decenni, hanno un’altezza (prevalente) di due piani fuori terra. La
morfologia del territorio è contraddistinta da un live pendio del terreno. Le
coperture sono a due o a quattro falde. Superficie
territoriale:
Stima
della densità territoriale esistente al momento dell’adozione del PUC:
Riferimento
tipologie Ambiti art. 4 del R.R. n. 2 del 25 /07/2017 (Dotazioni territoriali
e funzionali dei P.U.C.): Ambito n. 9 |
Riferimento
alle zone omogenee art. 2 D.M. 2.4.1968: Zona
tipo B |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
2
- Vincoli e servitù
operanti sull’Ambito*: -
-
-
-
-
-
-
-
*Per la
puntuale individuazione dei vincoli presenti sul territorio si rimanda ai
piani urbanistici di riferimento, ai decreti di vincolo e alle disposizioni
di legge. ** Bellezze di insieme
interessano tutti i sub-ambito. Non sono presenti manufatti sottoposti alle
disposizioni di tutela ai sensi della parte II del D. Lgs. 42/2004 e smi. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
3
Ambito territoriale
P.T.C.P. N: 59 Indirizzo generale
per l’Assetto Insediativo: Consolidamento; Mantenimento
(limitatamente a una ridotta porzione del sub-ambito RQ-TU-5). (Mantenimento; Consolidamento;
Modificabilità) Regime
normativo P.T.C.P. Assetto Insediativo del Livello locale (in attesa della
adozione del Piano Paesaggistico regionale art. 143 D.Lgs. 42/2004 e s.m.) 1) RQ-TU-2: NI-CO; 2) RQ-TU-7: NI-CO (prevalente) e per una porzione ridotta in IS MA
CPA; 3) RQ-TU-8: NI-CO |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
4
- Indicare solo gli
eventuali regimi normativi con efficacia
prescrittiva di altri Piani territoriali regionali/provinciali/CMGE/Parchi
operanti sull’Ambito:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
5 - Disciplina delle
destinazioni d’uso (Art. 13 l.r.
16/2008 e s.m.) |
Categorie funzionali
art.13, comma 1 l.r. 16/2008 e s.m. (richiamo normativo) |
Funzioni
principali previste |
Funzioni complementari previste
(max.% 15 rispetto alle funzioni principali dell’intervento) |
Eventuali
limitazioni di cui all’art. 13, comma 2, l.r. 16/2008 e s.m. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
utilizzi all’interno della stessa categoria comma 1 |
Per
assicurare la compatibilità degli interventi con la normativa di tutela
dell’ambiente |
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a)residenza b)turistico-ricettiva c)produttiva e direzionale d)commerciale e)rurale f)autorimesse/rimessaggi g)servizi |
Residenza |
|
|
Le funzioni ammesse devono essere compatibili con la residenza
sia sotto il profilo della rumorosità, sia del traffico indotto, non devono
ingenerare contrasto con il valore dell’edificio e con la tutela della rete
commerciale minuta; è espressamente vietata la localizzazione di dancing e
discoteche. |
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Turistico-ricettiva |
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|
|
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Autorimesse e rimessaggi |
|
|
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Servizi |
|
|
|
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Disciplina transitoria delle destinazioni
d’uso esistenti in contrasto con quelle ammesse dal PUC: Destinazioni d’uso diverse in atto alla
data di adozione del PUC sono tollerate fino ad esaurimento. |
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6 – Disciplina degli
edifici di pregio da conservare (Localizzazione sulla Tav. 4 di Struttura del PUC ovvero mediante
descrizione del profilo caratterizzante) |
Disciplina
degli edifici urbani di pregio: Non presenti. Modalità
di intervento: / Elementi
descrittivi del profilo caratterizzante: / |
Disciplina
degli edifici rurali di pregio se presenti nell’Ambito: Non Presenti. Modalità
di intervento: / Elementi
descrittivi del profilo caratterizzante: / |
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7 - Disciplina degli
interventi edilizi sugli edifici e sulle aree edificabili (Art. 3 D.P.R.
380/2001 e s.m. e l.r. 16/2008 e s.m.) |
Prescrizioni
generali: Gli interventi
ammessi sono di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro
e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Sugli
edifici esistenti sono ammissibili tutti gli interventi preordinati alla loro
riqualificazione e al miglior inserimento nel contesto, ad eccezione degli
ampliamenti volumetrici. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Interventi
consentiti |
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Attività edilizia libera (art.
6, comma 1, D.P.R. 380/2001 e s.m. per le eventuali prescrizioni lett.
e-ter): indice di permeabilità max. 40% Le opere di pavimentazione e di finitura di spazi
esterni, anche per aree di sosta, devono essere contenute entro l'indice di
permeabilità, stabilito dal presente strumento, ivi compresa la realizzazione
di intercapedini interamente interrate e non accessibili, vasche di raccolta
delle acque, locali tombati. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Manutenzione ordinaria:
Si |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Eventuale
disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso senza opere edilizie (di cui
all’art. 13bis l.r. 16/2008 e s.m.): Si, tra quelli ammessi. Divieto di trasformare in tutto
o in parte le strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico-ricettive
e a parcheggio in residenze. I mutamenti ammessi non devono essere
incompatibili con la destinazione prevalente degli immobili esistenti sotto
il profilo sia della rumorosità, sia del traffico indotto; non devono
ingenerare contrasto con il valore dell’edificio, con l’uso residenziale e
con la tutela della rete commerciale minuta. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Manutenzione
straordinaria (art. 3, comma
1, lett. b) D.P.R. 380/2001 e s.m.): Si 1) Senza
frazionamento/accorpamento delle u.i.: Si. 2) Con Frazionamento/accorpamento delle u.i.: Si, a condizione che le unità immobiliari risultanti aventi
destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie
minima di 38 mq di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella
misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e
comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare.
Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali
parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è
ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio
di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla
realizzazione di opere di urbanizzazione. -
nel caso di Ambiti di conservazione di nuclei o porzioni di centri storici,
specificare l’ammissibilità di interventi: -
Senza modifiche alle strutture: No. -
Con modifiche alle strutture: No. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Restauro e risanamento
conservativo (art. 3. Comma
1, lett. c) D.P.R. 380/2001 e s.m.): 1) Senza
cambio d’uso: Si 2) Con
cambio d’uso compatibile: Si, a
condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione
residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq
di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq
ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo
di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia
oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area
oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la
corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato
di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla
realizzazione di opere di urbanizzazione. E’ fatto divieto di
trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso
commerciale e/o turistico- ricettive e a parcheggio in residenze. - nel
caso di Ambiti di conservazione di nuclei o porzioni di centri storici o in
presenza di edifici individuati come di particolare pregio, specificare
l’ammissibilità di interventi: 3) Senza
modifiche alle strutture: No. 4) Con
modifiche alle strutture: No. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ristrutturazione
edilizia (art. 3, comma
1, lett. d), D.P.R. 380/2001 e s.m.) 1) Modifiche esterne: Si, sono ammesse modifiche esterne al fabbricato sia per quanto
concerne le caratteristiche costruttive, sia i materiali al fine di migliorare
l’aspetto compositivo del fabbricato e/o prestazionale dal punto di vista
dell’efficientamento energetico e/o adeguamento sismico. E’ altresì
consentito il ridisegno delle bucature per il raggiungimento delle finalità
sopraddette. 2) Cambio d’uso con opere edilizie: Si, a
condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione
residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq
di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq
ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo
di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia
oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area
oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la
corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato
di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla
realizzazione di opere di urbanizzazione. Divieto di
trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso
commerciale e/o turistico- ricettive e a parcheggio in residenze. 3) Demolizione
e ricostruzione senza incremento volumetrico: No - Con mantenimento della sagoma in presenza
di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m Non
Consentita. - Con modifica della sagoma e del relativo
sedime in assenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.: Non
Consentita. 4) Ripristino
di edifici o parti di essi crollati o demoliti di cui è accertata la
preesistente consistenza volumetrica (con i relativi parametri dimensionali): - Con
mantenimento della sagoma originaria in presenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004
e s.m.: Non presenti. - Senza
mantenimento della sagoma in assenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.: Non presenti. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
NUOVA COSTRUZIONE (art.
3, comma 1, lett. e), D.P.R. 380/2001 e s.m. ed art. 14 l.r. 16/2008 e s.m.) 2)
Ampliamento
volumetrico di edificio esistente (nota: la volumetria dell’edificio è
determinata ai sensi del REC) senza demolizione max. NO % (non superiore al 20% ex art. 14,
comma 2bis, l.r. 16/2008 e s.m.) con indicazione della % di ampliamento in
funzione della destinazione d’uso prevista di cui al campo 5. - Ampliamento planimetrico: No. - Ampliamento planimetrico e altimetrico: No. - Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: No. Ampliamenti
volumetrici di edifici esistenti (nota: la volumetria dell’edificio è
determinata ai sensi del REC) stabiliti dal PUC in misura superiore al 20%
nel rispetto dei limiti di densità fondiaria massima stabiliti all’art. 10,
comma 1, del Regolamento regionale 25 luglio 2017, n. 2, in funzione della
tipologia dell’Ambito del PUC: - Densità
fondiaria massima: / 2) Ampliamento
volumetrico senza demolizione per riqualificazione edifici
residenziali max. 0 %,
di cui: - proprio 0 %; - da credito edilizio 0 % - Ampliamento
planimetrico: / - Ampliamento
planimetrico e altimetrico: / - Solo
sopraelevazione: h. max/numero di piani: / 3) Ampliamento
volumetrico senza demolizione per riqualificazione pertinenze di
edifici residenziali residenziali max. 0 %, di cui: - proprio 0 %; - da
credito edilizio 0 % - Ampliamento
planimetrico: / - Ampliamento
planimetrico e altimetrico: / - Solo
sopraelevazione: h. max/numero di piani: / 4) Ampliamento
volumetrico senza demolizione per riqualificazione edifici non
residenziali: max. 0 %, di cui: - proprio 0
%; - da credito edilizio 0 % - Ampliamento
planimetrico: / - Ampliamento
planimetrico e altimetrico: / - Solo
sopraelevazione: h. max/numero di piani: / Gli
incrementi volumetrici di edifici esistenti (nota: la volumetria
dell’edificio è determinata ai sensi del REC) relativi agli interventi
di ricostruzione di seguito indicati, sono stabiliti dal PUC nel
rispetto dei limiti di densità fondiaria massima stabiliti all’art. 10, comma
1, del Regolamento regionale 25 luglio 2017, n. 2, in funzione della
tipologia dell’Ambito del PUC: - Densità
fondiaria massima: / 5) Ricostruzione
per riqualificazione di edifici residenziali suscettibili di
demolizione: No. - Ricostruzione
nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con eguale volumetria
(spostamento dell’edificio nel lotto): No. - Ricostruzione
nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con incremento
volumetrico max. No % di cui:
- proprio 0 %; - da credito edilizio 0
%; - Ricostruzione
dell’edificio esistente da demolire in altro lotto nello stesso ambito: No. a)
trasferimento di volumetria demolita nello stesso Ambito urbanistico con
incremento max No % di cui: -
proprio 0 %; - da credito edilizio 0
%; b)
trasferimento di volumetria da altro Ambito urbanistico con incremento max 0 % di cui: -
proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %. 6) Ricostruzione
per riqualificazione di edifici non residenziali suscettibili di
demolizione: No. - Ricostruzione
nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con eguale volumetria
(spostamento dell’edificio nel lotto): No. - Ricostruzione
nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con incremento
volumetrico max. No % di cui:
- proprio 0 % ; -da credito edilizio 0 %; - Ricostruzione
dell’edificio esistente da demolire in altro lotto nello stesso ambito:
No. a)
trasferimento di volumetria demolita dallo stesso sub-ambito urbanistico con
incremento max No % di cui: -
proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %; b)
trasferimento di volumetria demolita da altro Ambito urbanistico con
incremento max 0 % di cui: -
proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %; 7) Costruzione
di nuovi edifici (indicare i parametri urbanistici in funzione della
destinazione d’uso e della modalità di intervento p.c.c./p.c.): - Indice
di edificabilità fondiario (da esprimere in termini di SU con l’utilizzo
dell’I.U.I.) No mq/mq (n. 4 e 14 RET) - Indice
di copertura IC max No % (n. 11 RET) - Indice
di permeabilità territoriale/fondiario IP max No % (n. 10 RET) - Numero
di piani max No (n. 25 RET) - Altezza
dell’edificio max No m (n. 28 RET) 8) Ristrutturazione
urbanistica (indicare i parametri urbanistici come per la voce 7 e le
eventuali prescrizioni progettuali e prestazionali): No |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
8 - Disciplina
recupero sottotetti (art. 2 l.r. 24/2001 e s.m.) |
Individuazione delle
caratteristiche tipologiche, formali e strutturali degli edifici e delle
coperture ammesse: Nei
sub-ambiti non è ammesso il recupero dei sottotetti. - Edifici: /.
- Coperture: / |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dotazioni
funzionali minime per la realizzazione di unità immobiliari superiori al doppio
di quelle esistenti: 3 mq/abitante (1 ab.= 25 mq) |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
Ambiti relativi a centri storici; individuazione delle porzioni ove è
ammissibile il recupero dei sottotetti con modifiche dell’altezza di colmo e
di gronda: No |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza max. consentita per innalzamento
del colmo e della gronda: Non sono ammesse
alcune sopraelevazioni e modifiche delle altezze di colmo e della linea di
gronda (come definita dal REC , linea intersezione tra il muro perimetrale e
la linea di intradosso del solaio inclinato di copertura) . |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Percentuale
di ampliamento volumetrico nel caso di modifica dell’altezza di colmo e della
linea di gronda: 0% (max. 20%). |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tipologia
costruttiva ammessa per le aperture a filo falda: Non sono
ammesse modifiche dello stato di fatto. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dimensione degli
abbaini: Non
sono ammesse modifiche dello stato di fatto. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tipologia
costruttiva dei terrazzi: Non
sono ammesse modifiche dello stato di fatto. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Eventuali
requisiti di prestazione energetica: Non sono ammesse modifiche
dello stato di fatto. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per gli interventi
di recupero di volumi o superfici diversi dai sottotetti, indicare se si
tratta di: - Intervento
ammesso: Non sono ammesse modifiche dello
stato di fatto. - Intervento
non ammesso: Non sono ammesse modifiche dello stato di fatto. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
9 - Disciplina della
quantificazione della superficie accessoria (Art.
67, c.1, l.r.16/2008 e s.m.) |
Superficie
accessoria realizzabile 30 % della SU
(superficie utile) in funzione delle Prescrizioni generali dell’Ambito. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
10
– Disciplina delle pertinenze (staccate dall’edificio principale ai sensi
dell’art. 17 l.r. 16/2008 e s.m.) |
Volume chiuso No
(non superiore al 20% del volume dell’edificio principale e comunque non
eccedente 45 mc) Parametri edilizi: - Altezza max. No m; - Superficie coperta max. No mq; - Distanza max. dall’edificio principale No m; - Caratteristiche
costruttive: No |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
11
– Disciplina degli impianti e locali tecnologici negli Ambiti con funzione
produttiva (industria, direzionale, commerciale, rimessaggi) |
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
12
– Disciplina dei parcheggi privati (art. 19 e art. 13, comma 1, lett. f),
della l.r. 16/2008 e s.m.) |
Parcheggi privati pertinenziali per interventi sugli
edifici esistenti (art. 19, comma 6, l.r. 16/2008 e s.m.): Per
gli interventi che comportino: 1) Aumento della superficie utile dell’edificio o delle singole
unità immobiliari: nel caso di aumento di superficie utile maggiore di 25 mq. comportante
aumento del carico urbanistico si prescrive la realizzazione di parcheggi
privati da quantificare con un minimo di mq. 12,5 e fino al parametro di 35
mq ogni 100 mq di SU e comunque
con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente
possibile reperire la quantità di
tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe
è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore
medio di mercato di un parcheggio pertinenziale di una superficie pari a mq.
12,50 predeterminato dal comune per ogni zona del territorio comunale e da
destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione. 2)
Mutamento di destinazione d’uso degli immobili: nel caso
che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad
essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. dovranno
essere reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq
di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un
posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente
possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di
intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al
Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio
su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di
urbanizzazione. 3) Sostituzione
edilizia dell’immobile originario: nel caso che le unità immobiliari risultanti
aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la
superficie minima di 38 mq di S.U. dovranno essere reperiti i posti auto
pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità
immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità
immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di
tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe
è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore
medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare
alla realizzazione di opere di urbanizzazione. 4) Caratteristiche costruttive: le aree
specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli possono
essere aree scoperte a raso e/o aree con strutture edilizie interrate o in
elevazione e miste. E’ consentita la realizzazione di parcheggi in struttura
interrati e in elevazione (per un massimo di due piani e ove compatibili con
le norme geologiche e con le distanze previste dal presente PUC). Nei
parcheggi di superficie dovrà essere messo a dimora 1 albero ogni 50 mq di
superficie utile. Dovranno essere evitate localizzazioni in corrispondenza di
intersezioni stradali e ingressi/uscite su strade trafficate, dovrà essere
progettato il raccordo con le strade delle eventuali rampe di ingresso e di
uscita dal parcheggio, dovranno essere salvaguardate le preesistenze vegetali
integrandole nel progetto. Il progetto del parcheggio a raso dovrà tenere
conto del contesto considerando le visuali, modellando il terreno, distribuendo
la vegetazione, riducendo altresì il grado di impermeabilizzazione anche
mediante l’impiego di pavimentazioni permeabili. Le aree all’aperto non
dovranno comportare rilevanti alterazioni della morfologia del terreno. Tra i materiali destinati alla
realizzazione di parcheggi e di aree di sosta all’aperto, devono
essere privilegiati materiali ecocompatibili integrabili nell’ambiente e nel
paesaggio, quali, a titolo d’esempio: i)
i grigliati carrabili realizzati in HDPE riciclabili e
stabilizzati ai raggi U.V., di altezza almeno di cm 4. Provvisti di asole di
comunicazione e drenaggio di dimensione fino a 27x15 mm con luce trasversale
e longitudinale a funzione aerobica, dotati di micro vaschette predisposte in
ogni alveolo atte a creare una riserva d’acqua pari a 1,5 lt/mq., costituiti
dal lato superiore da un reticolo di costole e dal lato inferiore da un reticolo
di canali intercomunicanti atti a ricevere la sabbia sottostante, conferendo
estrema stabilità, formato da un mix di alveoli di varie forme geometriche
(cerchi, quadrati, rombi e trapezi) e da costole, struttura elastica e
resistente, certificati a 187 ton/mq., superficie antiscivolo provvista di
spuntoncini arrotondati. Destinati ad un riempimento con terriccio organico,
torba e sabbia mantenendosi appena al di sotto del bordo ed alla semina per
la formazione del manto erboso; j)
i masselli fotocatalitici che assorbono le polveri
sottili, abbassando la soglia di inquinamento e proteggendo la salute; k) il
calcestruzzo con cromofibre composto da sabbia e inerti locali e prodotto
come un calcestruzzo, per ottenere un pavimento con un ritiro perfettamente
controllato, una superficie rugosa ed anti-fessurazione, antisdrucciolo,
resistente alle abrasioni e un’elevata durata; l)
le pavimentazioni naturali in terra stabilizzata al
fine di conseguire un manufatto che esteriormente assume l'aspetto della
terra battuta, ma che presenta ottime caratteristiche di stabilità interna,
portanza e resistenza agli agenti atmosferici, rimuovendo le pellicole
organiche attive consentendo una soddisfacente cementazione intergranulare
derivante dall'azione del cemento disperso nella terra da trattare. m)
autobloccanti con colorazioni e naturalezza della
pietra, resistenti, privi di esigenze di manutenzione. n) pietra
naturale in lastre grezze, lavorate o semilavorate per svariate applicazioni
come pavimentazioni, rivestimenti e bordure stradali, etc. Caratterizzati
dalla forma squadrata e dalle coste segate, sono adatte ad utilizzi esterni
per pavimentazioni sia di piccole che di grandi superfici. Fornibili con
piano a colore vario od omogeneo. o) Ghiaino di
fiume lavato. p) Asfalto cantonato
da riquadri in pietra naturale. Per quanto riguarda
gli interrati (o la parte di essi) non compresi all'interno del sedime del
fabbricato, devono essere coperti a verde per un'altezza non inferiore a cm
50. La superficie dell'area da destinare a verde deve essere almeno pari a ¾
dell'intera superficie dell'interrato non compreso nel sedime del fabbricato. |
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Parcheggi privati
pertinenziali negli interventi di
nuova costruzione residenziale: Non
ammessi |
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Parcheggi privati
non pertinenziali: Non
ammessi |
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13
- Incrementi volumetrico per risparmio energetico (art. 67, c.3, l.r. 16/2008
e s.m.) |
Individuazione
dei casi in cui è riconosciuto bonus volumetrico per progetti di nuova
costruzione e ristrutturazione edilizia integrale che assicurino
copertura dei consumi di calore, elettricità e raffrescamento in misura
superiore almeno del 30 per cento per cento rispetto ai valori minimi
obbligatori di legge esclusi gli interventi in ambiti assimilabili alle zone di
tipo A ex D.M. 2.4.1968, n. 1444 1)
Nuova costruzione: percentuale da conseguire pari a 5 % 2) ristrutturazione edilizia integrale:
percentuale da conseguire pari a 5% |
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14 - Distanze tra
gli edifici (art. 18 l.r. 16/2008 e s.m. e art. 11 R.R. 2/2017) |
Indicare le
distanze, da misurare come indicato al punto 30 del Regolamento Edilizio tipo
regionale, per gli interventi ammessi nell’ Ambito comportanti incremento
volumetrico e nuova costruzione: si applicano le disposizioni del Codice Civile, dell’art. 9 del D.M. 2
aprile 1968, n. 1444 e dell’art. 18 della L.R. 6 giugno 2008, n. 16 e s.m.i.. Distanze dai confini Mediante
la redazione di uno schema di assetto, relativo a gruppi di edifici (allegato
alle presenti norme), avente valore plani volumetrico vincolante, è
ammesso stabilire distanze inferiori a 10 metri tra pareti frontistanti
misurate in modo ortogonale: No |
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15 – Distanze delle
costruzioni dalle strade (art. 12 R.R. 2/2017) |
Gli interventi di ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione
devono rispettare la distanza dalle strade veicolari pubbliche pari a 5,00 m.
e m 3,5 dalle strade interpoderali e pedonali. oppure non inferiore a quella
corrispondente all'allineamento del fronte degli edifici preesistenti lungo
la strada, fatto salvo comunque il rispetto delle disposizioni del D.lgs. 30
aprile 1992, n. 285 (Codice della Strada), del relativo Regolamento di
Attuazione di cui al D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 e del D.M. 1 aprile
1968, n. 1404. |
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16 – Asservimenti pregressi (art. 71 l.r.
16/2008 e s.m.) |
(Indicare
se si vuole applicare l’opzione indicata nel comma 2 dell’art. 71 della l.r.
16/2008 e s.m.): No |
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17 – Regole per la
qualità progettuale degli interventi. |
Indicare le norme di intervento relative
alle tipologie edilizie e costruttive, ai materiali tipici da utilizzare per
determinate tipologie di intervento, alla sistemazione degli spazi aperti,
alla costruzione di strade e percorsi pedonali ed alle altre opere edilizie
di specifico interesse locale: / |
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18 – Disciplina
geologica e microzonazione sismica |
Si rimanda alla
Normativa Geologica Attuativa. |
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19 – Misure di
mitigazione ambientale indicate nel Rapporto ambientale, nell’eventuale
Rapporto di Incidenza e derivanti dagli esiti delle pronunce ambientali. |
Si
rimanda al Rapporto ambientale, allo Studio e verifica preliminare
di incidenza e alla tabella Matrice norme mitigazioni. |
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20 – Disciplina per
il controllo dell’urbanizzazione in presenza di stabilimenti soggetti alle
disposizioni del D.Lgs. 105/2015 (Rischio di incidente rilevante) |
Dall’analisi
della documentazione regionale analizzata non è stata evidenziata presenza di
stabilimenti a rischio di incidenti. |
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21 – Modalità di
attuazione degli interventi (artt. 48, 49 l.r. 36/1997 e s.m.) |
Tipo di
Intervento: 1) Titolo
abilitativo diretto: Si 2) Permesso di
costruire convenzionato (vedi campo 22): per gli
interventi di nuova costruzione di cui al campo 7 che determinano aumento del
carico insediativo. Nel titolo diretto convenzionato il richiedente si
impegna a monetizzare ovvero a realizzare su aree da lui reperite e
successivamente cedute al comune le opere di urbanizzazione primaria ed i
servizi nella misura prevista dalla convenzione stessa nonché le dotazioni
territoriali obbligatorie di cui al campo 22. Il titolo edilizio diretto convenzionato conterrà il progetto unitario
comprensivo delle opere di riassetto dell’area e nel caso di demolizione di
edifici incongrui il progetto dovrà altresì prevedere la sistemazione delle
aree liberate dalla demolizione. |
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22 - Dotazioni
territoriali obbligatorie per interventi soggetti ad obbligo di convenzione
urbanistica/atto unilaterale d’obbligo alla realizzazione delle opere di
urbanizzazione (R.R. 25 luglio 2017 n. 2, art. 5) |
La quantificazione delle dotazioni
territoriali obbligatorie sarà riferita all’aumento del carico urbanistico. Standard aree e attrezzature di interesse comune 4,5 mq/UCU Standard aree con funzione ludico
sportiva 4,5 mq/abitante (1 ab.= 25 mq) Standard parcheggio pari 3 mq/abitante (1 ab.= 25 mq) |
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23 – Interventi
infrastrutturali e per dotazioni territoriali obbligatorie od aggiuntive in corso di realizzazione che
interessano l’Ambito che il PUC conferma (numerazione ed identificazione dei
tracciati/perimetri di intervento) |
Non
previsto. |
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24– Quota di
fabbisogno abitativo di residenza primaria da soddisfare nell’Ambito e la
quota di superficie eventualmente da riservare alla realizzazione di ERS |
Non
previsto. |
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25 – Elementi di
flessibilità della disciplina urbanistico-edilizia dell’Ambito (art. 28,
comma 4, l.r. 36/1997 e s.m.) |
Individuazione limiti di
flessibilità per attuazione della disciplina dell’Ambito non incidenti sul
carico insediativo e sul fabbisogno di dotazioni territoriali consistenti in
indicazioni alternative relative a: 1) perimetro dell’Ambito: In sede di
elaborazione dei progetti edilizi , qualora le linee grafiche, che sugli
elaborati di P.U.C. delimitano e suddividono le aree, non coincidano con gli elementi di suddivisione reali
rilevabili sul terreno o su mappa in scala maggiore (confini catastali di proprietà, fossati, limiti di fasce o di
zone di rispetto obbligatorie), le linee grafiche di delimitazione o di
suddivisione di cui sopra possono
essere portate a coincidere con gli elementi di
suddivisione reale rilevabili sul terreno o su mappe in scala maggiore. 2) disciplina
urbanistico-edilizia degli interventi ammessi: / 3) caratteristiche
tipologico, formali e costruttive: / 4) disciplina geologica
(richiamo delle indicazioni di flessibilità contenute nella normativa
geologica del PUC): / 5) fabbisogno abitativo
residenza primaria ed eventuali quote di superficie da riservare a ERS o
a edilizia convenzionata: Non previsto 6) localizzazione e
tipologia di servizi e infrastrutture: La
localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico potrà essere
modificata in sede di formazione del progetto nel rispetto comunque delle
quantità indicate e preferibilmente in maniera da dare continuità alla
fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l’accessibilità e la
concentrazione con quelli circostanti 7) aree e casi soggetti a
titolo edilizio convenzionato: / |
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26 – Assorbimento di
SUA/PUO vigenti ed in corso di attuazione ricadenti nell’Ambito (numerazione
ed identificazione del relativo perimetro) |
Non presenti. |
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