1 -  Elementi identificativi, denominativi, descrittivi e qualificativi dell’Ambito urbanistico

Sigla Ambito:

RQ-TU-1, 3, 4, 5, 6

Ambito di riqualificazione tessuti urbani

 

Sub-ambito RQ-TU-1, 3, 4, 5, 6

 

 

Localizzazione territoriale dell’Ambito:

 

Sub-ambito

Localizzazione dell’ambito.

RQ-TU-1

Il sub-ambito si trova a monte sella SP 50 e costituisce lo sviluppo edilizio di più recente edificazione del centro urbano del Comune. Esso ed è servito principalmente dalla Strada rotabile Via Costa S. Giuseppe.

RQ-TU-1 confina a Sud con l’ambito RQ-TU-2, a Ovest con RQ-TPA-2 e RQ-TU-2, a Nord con Via Costa S. Giuseppe e a Est con CE-TU-1.

RQ-TU -3

Il sub-ambito rappresenta lo sviluppo edilizio di due borgate storiche. I fabbricati si attestano principalmente lungo la strada rotabile SP 50.

RQ-TU-3 confina a Sud con la Strada Provinciale 50 e con il sub-ambito CE-TSU-3, a Ovest con CE-TPA-3, a Nord con CE-TSU-4 e la SP50 e a Est con la SP 50.   

RQ-TU -4

Il sub-ambito si trova in prossimità della chiesa Parrocchiale e rappresenta lo sviluppo edilizio edificato nel secondo dopoguerra. I fabbricati si attestano lungo a Strada Provinciale 50 e 49.

RQ-TU-4 confina a Sud con la Strada Provinciale 50, a Ovest con CE-TU-2, a Nord con la Strada Provinciale 49, a Est con RQ-TPA-1.

RQ-TU -5

Il sub-ambito è costituito prevalentemente da edifici in linea edificati a valle della borgata storica collocata a nord ovest. RQ-TU-5  si sviluppa lungo la Strada Provinciale 50.

RQ-TU-5 confina a Sud con RQ-TPA-3 e CE-TPA-4, a Ovest con CE-TSU-7 e con RQ-TPA-3 a Nord con CE-TPA-5 e a Est con CE-TU-3 e con CE-TPA-5.

RQ-TU -6

Il sub-ambito si trova in prossimità della chiesa Parrocchiale. Esso si trova a valle della Strada Provinciale 50.

RQ-TU-6 confina a Sud e a Ovest con area a servizio (parcheggio), a Nord con la SP 50 e a Est con CE-TU-3 e RQ-TU-7 e a Ovest con CE-TSU-4.

 

 

Descrizione sintetica:

I sub-ambiti si trovano in prossimità delle borgate storiche e rappresentano l’espansione edilizia più recente. Il tessuto urbano risulta essere meno compatto se paragonato sia a quello dei nuclei storici, sia della prima espansione edilizia; infatti, numerose sono le aree pertinenziali presenti tra i fabbricati che risultano essere adibite a parcheggio e/o a verde privato. Quasi sempre i corpi di fabbrica, aventi prevalentemente la destinazione residenziale, si attestano in modo parallelo alle strade carraie.  La tipologie prevalenti sono quelle dell’edificio in line, a schiera; tuttavia, numerosi sono anche i blocchi edilizi isolati a carattere plurifamiliare.  I corpi di fabbrica hanno un’altezza di due o tre piani fuori terra e prevalentemente risalgono agli anni ’60, ’70 e ’80 del Novecento. La morfologia del territorio è contraddistinta da un live pendio del terreno. Le coperture sono a due o a quattro falde.

 

Superficie territoriale:

Sub-ambito

Superficie territoriale mq

RQ-TU -1

mq. 7.739   

RQ-TU -3

mq. 7.545   

RQ-TU -4

mq. 5.831   

RQ-TU -5

mq. 8.595   

RQ-TU -6

mq. 1.875   

 

 

Stima della densità territoriale esistente al momento dell’adozione del PUC:

Sub-ambito

Densità territoriale mq/mq

RQ-TU -1

0,15 mq/mq

RQ-TU -3

0,14 mq/mq

RQ-TU -4

0,13mq/mq

RQ-TU -5

0,17 mq/mq

RQ-TU -6

0,15 mq/mq

 

 

Riferimento tipologie Ambiti art. 4 del R.R. n. 2 del 25 /07/2017 (Dotazioni territoriali e funzionali dei P.U.C.):

Ambito n. 9

Riferimento alle zone omogenee art. 2 D.M. 2.4.1968:

 

 

Zona tipo B

2 -  Vincoli e servitù operanti sull’Ambito*:

-           Vincoli paesaggistici/monumentali/archeologico**;

-           Vincolo idrogeologico;

-           Vincolo per aree percorse da fuoco;

-           Vincolo cimiteriale;

-           Vincoli imposti dai Piani di Bacino per aree esondabili (T<=50 e T=200) e con dissesto di versante (Pg3 e Pg4) o, per i bacini padani, di analoga tipologia normativa;

-           SIC/ZPS;

-           Fasce di rispetto degli elettrodotti ai sensi del DPCM 6 luglio 2003;

-           Zone di tutela assoluta per la protezione degli acquiferi, ai sensi dell’art. 21 del Piano di Tutela delle Acque (PTA), approvato con  DCR n. 32 del 28 marzo 2016.

 

*Per la puntuale individuazione dei vincoli presenti sul territorio si rimanda ai piani urbanistici di riferimento, ai decreti di vincolo e alle disposizioni di legge.

** Bellezze di insieme interessano tutti i sub-ambito. Non sono presenti manufatti sottoposti alle disposizioni di tutela ai sensi della parte II del D. Lgs. 42/2004 e smi.

3

Ambito territoriale P.T.C.P. N: 59

Indirizzo generale per l’Assetto Insediativo: Consolidamento; Mantenimento (limitatamente a una ridotta porzione del sub-ambito RQ-TU-5).

(Mantenimento; Consolidamento; Modificabilità)

 

Regime normativo P.T.C.P. Assetto Insediativo del Livello locale (in attesa della adozione del Piano Paesaggistico regionale art. 143 D.Lgs. 42/2004 e s.m.)

1) RQ-TU-1: NI-CO;

2) RQ-TU-3: NI-CO;

3) RQ-TU-4: NI-CP;

5) RQ-TU-5: NI-CO (prevalente) e per una porzione ridotta in IS MA CPA;

6) RQ-TU-6: NI-CO.

4 -  Indicare solo gli eventuali regimi normativi con efficacia prescrittiva di altri Piani territoriali regionali/provinciali/CMGE/Parchi operanti sull’Ambito:

 

Sub-ambito

Rg

Pg

RQ-TU-1

Rg1

Pg1

RQ-TU -3

Rg2

Pg2

RQ-TU -4

Rg2

Pg2

RQ-TU -5

Rg1

Pg1

RQ-TU -6

Rg1, Rg2

Pg1, Pg2

 

 

5 - Disciplina delle destinazioni d’uso

(Art. 13 l.r. 16/2008 e s.m.)

Categorie funzionali art.13, comma 1 l.r. 16/2008 e s.m. (richiamo normativo)

 

Funzioni principali previste

Funzioni

complementari previste

   (max.% 15 rispetto alle funzioni principali dell’intervento)

Eventuali limitazioni di cui all’art. 13, comma 2, l.r. 16/2008 e s.m.

Per utilizzi all’interno della stessa categoria comma 1

Per assicurare la compatibilità degli interventi con la normativa di tutela dell’ambiente

a)residenza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

b)turistico-ricettiva

c)produttiva e direzionale

d)commerciale

e)rurale

f)autorimesse/rimessaggi

g)servizi

 Residenza

 

 

Le funzioni ammesse devono essere compatibili con la residenza sia sotto il profilo della rumorosità, sia del traffico indotto, non devono ingenerare contrasto con il valore dell’edificio e con la tutela della rete commerciale minuta; è espressamente vietata la localizzazione di dancing e discoteche.

 Turistico-ricettiva

 

 

 

 

Produttiva e direzionale

 

 

 Commerciale < 150 mq

 

Esercizi di vicinato

 

 

 

 

 

 

Autorimesse e rimessaggi

 

 

Servizi

 

 

 

 

Disciplina transitoria delle destinazioni d’uso esistenti in contrasto con quelle ammesse dal PUC:

Destinazioni d’uso diverse in atto alla data di adozione del PUC sono tollerate fino ad esaurimento.

6 – Disciplina degli edifici di pregio da conservare (Localizzazione sulla

Tav.4  di Struttura del PUC ovvero mediante descrizione del profilo caratterizzante)

Disciplina degli edifici urbani di pregio: Non presenti.

 

Modalità di intervento: /

 

Elementi descrittivi del profilo caratterizzante: /

 

Disciplina degli edifici rurali di pregio se presenti nell’Ambito: Non Presenti.

 

Modalità di intervento: /

 

Elementi descrittivi del profilo caratterizzante: /

7 - Disciplina degli interventi edilizi sugli edifici e sulle aree edificabili

(Art. 3 D.P.R. 380/2001 e s.m. e l.r. 16/2008 e s.m.)

Prescrizioni generali:

Gli interventi ammessi sono di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ricostruzione di edifici o parti di edifici demoliti. Sugli edifici esistenti sono ammissibili tutti gli interventi preordinati alla loro riqualificazione e al miglior inserimento nel contesto, ivi compresi gli ampliamenti volumetrici come disciplinati dal presente PUC. Gli edifici suscettibili di demolizione e ricostruzione sono definiti all’art. 18 delle norme generali del presente PUC.

Interventi consentiti

Attività edilizia libera (art. 6, comma 1, D.P.R. 380/2001 e s.m. per le eventuali prescrizioni lett. e-ter): indice di permeabilità max. 40%

Le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, devono essere contenute entro l'indice di permeabilità, stabilito dal presente strumento, ivi compresa la realizzazione di intercapedini interamente interrate e non accessibili, vasche di raccolta delle acque, locali tombati.

Manutenzione ordinaria: Si

Eventuale disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso senza opere edilizie (di cui all’art. 13bis l.r. 16/2008 e s.m.): Si, tra quelli ammessi. Divieto di trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico-ricettive e a parcheggio in residenze.

I mutamenti ammessi non devono essere incompatibili con la destinazione prevalente degli immobili esistenti sotto il profilo sia della rumorosità, sia del traffico indotto; non devono ingenerare contrasto con il valore dell’edificio, con l’uso residenziale e con la tutela della rete commerciale minuta.

Manutenzione straordinaria (art. 3, comma 1, lett. b) D.P.R. 380/2001 e s.m.): Si

1)     Senza frazionamento/accorpamento delle u.i.: Si.

2)     Con Frazionamento/accorpamento delle u.i.: Si, a condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione.

- nel caso di Ambiti di conservazione di nuclei o porzioni di centri storici, specificare l’ammissibilità di interventi:

- Senza modifiche alle strutture: No.

- Con modifiche alle strutture: No.

Restauro e risanamento conservativo (art. 3. Comma 1, lett. c) D.P.R. 380/2001 e s.m.):

1)     Senza cambio d’uso: Si

2)     Con cambio d’uso compatibile: Si, a condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione. E’ fatto divieto di trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico- ricettive e a parcheggio in residenze.

-   nel caso di Ambiti di conservazione di nuclei o porzioni di centri storici o in presenza di edifici individuati come di particolare pregio, specificare l’ammissibilità di interventi:

3)     Senza modifiche alle strutture: No.

4)     Con modifiche alle strutture: No.

Ristrutturazione edilizia (art. 3, comma 1, lett. d), D.P.R. 380/2001 e s.m.)

1)     Modifiche esterne: Si, sono ammesse modifiche esterne al fabbricato sia per quanto concerne le caratteristiche costruttive, sia i materiali al fine di migliorare l’aspetto compositivo del fabbricato e/o prestazionale dal punto di vista dell’efficientamento energetico e/o adeguamento sismico. E’ altresì consentito il ridisegno delle bucature per il raggiungimento delle finalità sopraddette.

2)     Cambio d’uso con opere edilizie: Si, a condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione. Divieto di trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico- ricettive e a parcheggio in residenze.

3)     Demolizione e ricostruzione senza incremento volumetrico:  

-     Con mantenimento della sagoma in presenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m

E’ ammessa la demolizione e ricostruzione senza incremento volumetrico con mantenimento della sagoma al fine di migliorare l’aspetto compositivo del fabbricato e/o prestazionale dal punto di vista dell’efficientamento energetico e/o adeguamento sismico.

La demolizione e ricostruzione non è consentita per quanto concerne i beni vincolati come beni culturali ai sensi della Parte Seconda del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e s.m.i. o comunque individuati come edifici di pregio dal presente strumento urbanistico.

-     Con modifica della sagoma e del relativo sedime in assenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.: E’ ammessa la demolizione e ricostruzione senza incremento volumetrico e senza mantenimento della sagoma al fine di migliorare l’aspetto compositivo del fabbricato e/o prestazionale dal punto di vista dell’efficientamento energetico e/o adeguamento sismico. E’ consentita la modifica della sagoma e l’ampliamento planimetrico e altimetrico non superiore all’altezza degli edifici preesistenti e circostanti e comunque non eccedente i cinque piani fuori terra.

4)     Ripristino di edifici o parti di essi crollati o demoliti di cui è accertata la preesistente consistenza volumetrica (con i relativi parametri    dimensionali):

-     Con mantenimento della sagoma originaria in presenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.: Non presenti.

-     Senza mantenimento della sagoma in assenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.: Non presenti.

 

NUOVA COSTRUZIONE (art. 3, comma 1, lett. e), D.P.R. 380/2001 e s.m. ed art. 14 l.r. 16/2008 e s.m.)

1)          Ampliamento volumetrico di edificio esistente (nota: la volumetria dell’edificio è determinata ai sensi del REC) senza demolizione max. 20% (non superiore al 20% ex art. 14, comma 2bis, l.r. 16/2008 e s.m.) con indicazione della % di ampliamento in funzione della destinazione d’uso prevista di cui al campo 5.

Ampliamento volto a garantire l’adeguamento funzionale, architettonico e ambientale dell’edificio.

Sulle volumetrie esistenti non eccedenti i 1500 metri cubi, a totale o prevalente destinazione residenziale e/o turistico ricettiva, nonché sulle relative pertinenze (pertinenza: manufatto adibito al servizio esclusivo di un fabbricato, avente sedime distinto e non utilizzabile separatamente dalledificio principale) non eccedenti i 200 mc, sono ammessi interventi di ampliamento o di cambio d'uso, nel rispetto della normativa antisismica e dei requisiti igienico-sanitari e di rendimento energetico che siano preordinati a migliorare la funzionalità, la qualità architettonica dell'edificio interessato, nei limiti della sommatoria degli incrementi di seguito indicati:

a) per edifici di volumetria esistente non superiore a 500 metri cubi e pertinenze di volumetria esistente non superiore a 200 metri cubi, un incremento pari al 20%);

b) per edifici di volumetria esistente compresa fra 500 metri cubi e 1000 metri cubi per la parte eccedente la soglia di 500 metri cubi, entro il limite del 15 per cento;

c) per edifici di volumetria esistente compresa fra 500 metri cubi e 1.500 metri cubi per la parte eccedente la soglia di 1000 metri cubi, entro il limite del 10 per cento, fino ad un massimo di 225 metri cubi.

Gli interventi di ampliamento delle costruzioni che non siano pertinenze devono essere realizzati nel rispetto della vigente normativa in materia di contenimento dei consumi energetici e determinare per l’intero edificio interessato dall’ampliamento il miglioramento della sua efficienza energetica attestato dal progettista.

 

Sulle volumetrie esistenti non eccedenti i 1500 metri cubi, a totale o prevalente destinazione produttiva e direzionale, commerciale, servizi, sono ammessi interventi di ampliamento o di cambio d'uso, nel rispetto della normativa antisismica e dei requisiti igienico-sanitari e di rendimento energetico che siano preordinati a migliorare la funzionalità, la qualità architettonica dell'edificio interessato, nei limiti della sommatoria degli incrementi di seguito indicati:

a) per edifici di volumetria esistente non superiore a 500 metri cubi un incremento pari al 20%;

b) per edifici di volumetria esistente compresa fra 500 metri cubi e 1000 metri cubi per la parte eccedente la soglia di 500 metri cubi, entro il limite del 15 per cento;

c) per edifici di volumetria esistente compresa fra 500 metri cubi e 1.500 metri cubi per la parte eccedente la soglia di 1000 metri cubi, entro il limite del 10 per cento, fino ad un massimo di 225 metri cubi.

Gli interventi di ampliamento possono essere realizzati anche mediante mutamento d'uso di locali accessori ubicati all'interno dell'ingombro geometrico della costruzione esistente e delle pertinenze. E’ fatto divieto di trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico- ricettive e a parcheggio in residenze.

L'ampliamento è ammesso anche per edifici destinati ad uso socio-assistenziale e socio-educativo.

 

Sulle volumetrie esistenti eccedenti i 1500 metri cubi è ammesso un ampliamento del 10% per adeguamento igienico-sanitario e tecnologico fino ad un massimo di 200 mc.

 

-     Ampliamento planimetrico: Si, per tutte le destinazioni d’uso ammesse nel rispetto della distanza di 10 metri dalle pareti finestrate degli edifici.

-     Ampliamento planimetrico e altimetrico: Si, per tutte le destinazioni d’uso ammesse nel rispetto della distanza di 10 metri dalle pareti finestrate degli edifici.

-     Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: Si per tutte le destinazioni d’uso ammesse. Non superiore all’altezza degli edifici preesistenti circostanti

 

Premialità

Le percentuali di ampliamento sono incrementate:

a) di un ulteriore 15 per cento qualora l’intero edificio esistente, comprensivo della porzione oggetto di ampliamento, venga adeguato alla normativa antisismica e rispetti i requisiti di rendimento energetico degli edifici prescritti per le nuove costruzioni;

b) di un ulteriore 5 per cento qualora vengano realizzati almeno due dei seguenti interventi:

1. tetto fotovoltaico con potenza di picco non inferiore a Kw 1,00;

2. serbatoio interrato per il recupero delle acque pluviali di capacità non inferiore a 5,00 metri cubi ogni 150 metri cubi della costruzione oggetto di intervento;

3. ripristino di suolo agricolo, incolto e abbandonato, classato agrario al catasto rurale, al 30 giugno 2009, a condizione che venga compreso nell'intervento, il restauro della muratura di sostegno in pietra, ove esistente, delle tipiche fasce liguri e che l'area di terreno recuperato sia pari almeno a dieci volte la superficie lorda dell'immobile ampliato e si trovi nell'interno del lotto di pertinenza dell'immobile e comunque all’interno del territorio comunale.

4. ripristino, previa convenzione con l'amministrazione comunale, di antichi sentieri, mulattiere, stradine vicinali d'uso pubblico, anche in eventuale funzione anti incendio boschivo, registrati nelle mappe catastali, avendo uno sviluppo di almeno 300 metri lineari, direttamente serventi o confinanti con il lotto in cui è inserito l'immobile;

c) di ulteriori quindici metri cubi una tantum qualora si tratti di realizzazione di un servizio igienico attrezzato per persone affette da difficoltà motoria e persone disabili.

 

Ampliamenti volumetrici di edifici esistenti (nota: la volumetria dell’edificio è determinata ai sensi del REC) stabiliti dal PUC in misura superiore al 20% nel rispetto dei limiti di densità fondiaria massima stabiliti all’art. 10, comma 1, del Regolamento regionale 25 luglio 2017, n. 2, in funzione della tipologia dell’Ambito del PUC:

-     Densità fondiaria massima: /

 

2)     Ampliamento volumetrico senza demolizione per riqualificazione edifici residenziali max. 0 %, di cui: - proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %

-     Ampliamento planimetrico: /

-     Ampliamento planimetrico e altimetrico: /

-     Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: /

 

3)     Ampliamento volumetrico senza demolizione per riqualificazione pertinenze di edifici residenziali residenziali max. 0 %, di cui: - proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %

-     Ampliamento planimetrico: /

-     Ampliamento planimetrico e altimetrico: /

-     Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: /

 

4)     Ampliamento volumetrico senza demolizione per riqualificazione edifici non residenzialimax. 0 %, di cui: - proprio 0  %; - da credito edilizio 0 %

-     Ampliamento planimetrico: /

-     Ampliamento planimetrico e altimetrico: /

-     Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: /

 

Gli incrementi volumetrici di edifici esistenti (nota: la volumetria dell’edificio è determinata ai sensi del REC) relativi agli interventi di ricostruzione di seguito indicati, sono stabiliti dal PUC nel rispetto dei limiti di densità fondiaria massima stabiliti all’art. 10, comma 1, del Regolamento regionale 25 luglio 2017, n. 2, in funzione della tipologia dell’Ambito del PUC:

Ampliamento volto a garantire l’adeguamento funzionale, architettonico e ambientale dell’edificio nonché l’aspetto compositivo del fabbricato e/o prestazionale dal punto di vista dell’efficientamento energetico e/o adeguamento sismico, per gli edifici definiti all’art. 18 delle norme generali.

-     Densità fondiaria massima:

Sub-ambito

Densità territoriale massima mq/mq

RQ-TU -1

0,17 mq/mq

RQ-TU -3

0,165 mq/mq

RQ-TU -4

0,16 mq/mq

RQ-TU -5

0,21 mq/mq

RQ-TU -6

0,16 mq/mq

 

5)     Ricostruzione per riqualificazione di edifici residenziali suscettibili di demolizione:

All’interno del sub-ambito i singoli edifici prevalentemente residenziali, o ad essi assimilabili aventi una volumetria non superiore a 2.500 metri cubi e che necessitano di interventi di riqualificazione urbanistica, architettonica e/o ambientale, ai sensi dell'articolo 18 delle presenti norme possono essere demoliti e ricostruiti con incremento fino al 30 per cento del volume esistente, anche mediante realizzazione di più edifici di volumetria complessiva pari a quella derivante dall’ampliamento del volume esistente dell’edificio da demolire. Più edifici, ubicati nell’ambito e che necessitino di interventi di  riqualificazione urbanistica, architettonica e ambientale, possono essere accorpati in uno o più edifici aventi una volumetria complessiva che non può superare i 2.500 metri cubi con incremento fino al 30 per cento della sommatoria dei volumi esistenti mediante rilascio di unico titolo abilitativo sulla base di progettazione unitaria.

Gli interventi di ricostruzione possono avvenire nel sito (porzione di terreno circostante l'edificio e in proprietà del proponente, di estensione non superiore a 50 metri rispetto al sedime originario dell'edificio), ovvero in altra area compresa nell’ambito idonea a soddisfare le finalità di riqualificazione urbanistica, architettonica e/o ambientale ed i relativi progetti devono altresì comprendere la sistemazione delle aree liberate dalla demolizione. E’ altresì ammesso il trasferimento parziale di volumetria oggetto di demolizione, e generante credito edilizio, negli ambiti CO-TU.

Gli interventi sono assentibili:

a) nel rispetto della distanza minima di 10 metri tra pareti finestrate e pareti di edifici frontistanti e nel rispetto della dotazione dei parcheggi pertinenziali;

b) in conformità alle previsioni del piano territoriale di coordinamento paesistico e dei piani di bacino nonché alle norme antisismiche ed alla normativa in materia di rendimento energetico degli edifici.

-     Ricostruzione nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con eguale volumetria (spostamento dell’edificio nel lotto): Si

-     Ricostruzione nello stesso lotto dell’edificio esistente avente una volumetria non superiore a 2.500 metri cubi da demolire con incremento volumetrico max. 30 % di cui:

      - proprio 30 %;  - da credito edilizio 0 %;

-     Ricostruzione dell’edificio esistente da demolire avente una volumetria non superiore a 2.500 metri cubi in altro lotto nello stesso ambito: Si

a) trasferimento di volumetria demolita nello stesso Ambito urbanistico con incremento max 35 % di cui:

- proprio 30 %;  - da credito edilizio 0 %;

b) trasferimento di volumetria da altro Ambito urbanistico con incremento max 0 % di cui:

- proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %.

 

6)     Ricostruzione per riqualificazione di edifici non residenziali suscettibili di demolizione: Si, se rientranti tra quelli definiti dall’art 18 delle norme generali

-     Ricostruzione nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con eguale volumetria (spostamento dell’edificio nel lotto): Si

-     Ricostruzione nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire avente una volumetria non superiore a 2.500 metri cubi con incremento volumetrico max. 30 % di cui:

      - proprio 30 % ; -da credito edilizio 0 %;

-     Ricostruzione dell’edificio esistente da demolire avente una volumetria non superiore a 2.500 metri cubi in altro lotto nello stesso ambito: Si

a) trasferimento di volumetria demolita dallo stesso sub-ambito urbanistico con incremento max 30 % di cui:

- proprio 30 %; - da credito edilizio 0 %;

b) trasferimento di volumetria demolita da altro Ambito urbanistico con incremento max 0 % di cui:

- proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %;

 

7)     Costruzione di nuovi edifici (indicare i parametri urbanistici in funzione della destinazione d’uso e della modalità di intervento p.c.c./p.c.):

-     Indice di edificabilità fondiario (da esprimere in termini di SU con l’utilizzo dell’I.U.I.) No mq/mq (n. 4 e 14 RET)

-     Indice di copertura IC max No % (n. 11 RET)

-     Indice di permeabilità territoriale/fondiario IP max No % (n. 10 RET)

-     Numero di piani max No (n. 25 RET)

-     Altezza dell’edificio max No m (n. 28 RET)

 

8)     Ristrutturazione urbanistica (indicare i parametri urbanistici come per la voce 7 e le eventuali prescrizioni progettuali e prestazionali): No

 

8 - Disciplina recupero sottotetti (art. 2 l.r. 24/2001 e s.m.)

Individuazione delle caratteristiche tipologiche, formali e strutturali degli edifici e delle coperture ammesse: Si in ampliamento di unità abitative esistenti oppure per realizzare nuove unità abitative, se ciascuna nuova unità raggiunge almeno la SU superficie utile di mq. 38. Sono ammesse sopraelevazioni e modifiche delle altezze di colmo e della linea di gronda (come definita dal REC, linea intersezione tra il muro perimetrale e la linea di intradosso del solaio inclinato di copertura) al fine di assicurare l’osservanza del parametro dell’altezza media interna nel rispetto dell’altezza massima degli edifici ad uso abitativo esistenti al contorno.  Detta sopraelevazione dovrà avvenire sulla proiezione totale dei muri perimetrali, dovranno inoltre essere rispettate le geometrie originarie delle falde esistenti. Le nuove aperture dovranno garantire solamente il rispetto del rapporto aeroilluminante ammesso.

-     Edifici: Le caratteristiche costruttive dovranno sempre rispettare, per forme finiture e materiali, quelle dell'edificio e delle preesistenze.

-     Coperture: La pendenza delle falde del tetto, qualora interessate dall’ intervento non potrà superare la pendenza già esistente, comunque non oltre il 35%

 

SALVAGUARDIA DEI CHIROTTERI

Negli interventi di recupero dei sottotetti di edifici che possono ospitare esemplari, singoli o in colonie, di chirotterofauna protetta (pipistrelli) ai sensi della L. n. 104 del 27 maggio 2005, preventivamente si dovrà provvedere alla verifica circa l’assenza di chirotteri; nel caso venisse accertata la presenza di un rifugio, un tecnico del settore dovrà attestare e garantire l’idonea conservazione del patrimonio faunistico presente secondo la “Guida alla conoscenza delle specie liguri della Rete Natura 2000”, che prevede, in presenza di colonie riproduttive, l’esclusione dei mesi da maggio a settembre, per effettuare eventuali lavori di ristrutturazione. Dovranno in particolare essere previsti accorgimenti e cautele atti alla loro salvaguardia, con particolare riferimento alle indicazioni operative emesse al proposito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il supporto tecnico dell’ISPRA, contenute nelle “Linee guida per la conservazione dei Chirotteri nelle costruzioni antropiche e la risoluzione degli aspetti conflittuali connessi”.

Dotazioni funzionali minime per la realizzazione di unità immobiliari superiori al doppio di quelle esistenti: 3 mq/abitante (1 ab.= 25 mq)

Per Ambiti relativi a centri storici; individuazione delle porzioni ove è ammissibile il recupero dei sottotetti con modifiche dell’altezza di colmo e di gronda: No

Altezza max. consentita per innalzamento del colmo e della gronda: Sono ammesse sopraelevazioni e modifiche delle altezze di colmo e della linea di gronda (come definita dal REC , linea intersezione tra il muro perimetrale e la linea di intradosso del solaio inclinato di copertura)  per un’altezza non superiore a 50 cm.

Percentuale di ampliamento volumetrico nel caso di modifica dell’altezza di colmo e della linea di gronda: 20% (max. 20%).

Tipologia costruttiva ammessa per le aperture a filo falda: Ammesse finestre a tetto tipo velux la cui ampiezza non dovrà risultare maggiore rispetto alle bucature presenti sul prospetto.

Dimensione degli abbaini: Dovranno essere prevalentemente realizzati in asse con le aperture presenti in facciata. La finestra o apertura dell'abbaino potrà essere delle dimensioni massime pari a quelle preesistenti su eventuale altri abbaini dello stesso tetto (se già esistenti) o, in mancanza pari alle citate aperture al piano sottostante. La dimensione massima del fronte dell'abbaino sarà pari alla misura dell’apertura con l’aggiunta di mt. 0,35per ogni lato. Le caratteristiche costruttive dovranno sempre rispettare, per forme finiture e materiali, quelle dell'edificio e delle preesistenze. Non saranno ammessi abbaini con l'intero fronte vetrato se non in particolari casi e per motivate ragioni estetico-architettoniche. Nei soli casi in cui l'inserimento di abbaini in asse con le aperture sottostanti sia reputabile non idoneo al corretto inserimento architettonico dello stesso, sarà ammesso "centrare" il manufatto sulla falda o porzione di essa.

Tipologia costruttiva dei terrazzi: La realizzazione di terrazzi a pozzetto è consentita solo se l'intervento risulta essere scarsamente percepibile e paesaggisticamente irrilevante e se la superficie non supera il 10% del piano dell’intera copertura. L'intervento non dovrà essere percepibile dalla strada.

La disposizione del pozzetto dovrà seguire gli assi delle bucature presenti nella facciata al fine di non alterare la composizione originaria del fronte; anche l'ampiezza della bucatura di accesso dovrà risultare uguale a quelle già esistenti nel prospetto. L'estensione parallela al fronte dovrà essere al max il doppio della bucatura di accesso e comunque mai superiore al 1,80 m. Il suo collocamento è da realizzare all’interno della sagoma del tetto contenendo il parapetto entro la pendenza della falda. Le caratteristiche costruttive dovranno sempre rispettare, per forme finiture e materiali, quelle dell'edificio e delle preesistenze. Per gli edifici non vincolati e con caratteristiche edilizie contemporanee saranno ammesse anche soluzioni alternative con interruzione delle linee di gronda, perché documentate da ragioni estetico-architettoniche fondate.

Eventuali requisiti di prestazione energetica: Si rimanda al R.E.C.

Per gli interventi di recupero di volumi o superfici diversi dai sottotetti, indicare se si tratta di:

-     Intervento ammesso:

a) per l’ampliamento di altre unità abitative, turistico-ricettive (alberghi, pensioni, residence, ecc.), pubblici esercizi (ristoranti, bar, ecc.) fermo restando la destinazione d’uso preesistente;

b) per la realizzazione di nuove unità abitative che raggiungano almeno la superficie utile minima di mq. 38 ad esclusione degli immobili attualmente destinati ad attività commerciali, turistico- ricettive, pubblici esercizi e parcheggio.

-     Intervento non ammesso: per immobili attualmente destinati ad attività commerciali, turistico- ricettive, pubblici esercizi e parcheggio.

9 - Disciplina della quantificazione della superficie accessoria

(Art. 67, c.1, l.r.16/2008 e s.m.)

Superficie accessoria realizzabile 60 % della SU (superficie utile) nel limite massimo del 60% della SU in funzione delle Prescrizioni generali dell’Ambito.

10 – Disciplina delle pertinenze (staccate dall’edificio principale ai sensi dell’art. 17 l.r. 16/2008 e s.m.)

Volume chiuso max. 45 mc (non superiore al 20% del volume dell’edificio principale e comunque non eccedente 45 mc)

Parametri edilizi:

-     Altezza max. 3,50 m;

-     Superficie coperta max. 20 mq;

-     Distanza max. dall’edificio principale 3 m;

-     Caratteristiche costruttive: dovranno essere  non direttamente collegate con le unità immobiliari ma ad esse strumentali; dovranno essere poste fuori terra,  ovvero sotterranee, in tal caso  saranno interrate sui quattro lati, tollerandosi solo su un lato un fuori terra  per consentire ventilazione e luce ma non veduta ovvero una superficie libera strettamente necessaria agli eventuali accessi; dovranno essere armonicamente  integrate alle caratteristiche costruttive, tipologiche e di finitura dell'edificio principale, anche per quanto riguarda la copertura.

11 – Disciplina degli impianti e locali tecnologici negli Ambiti con funzione produttiva (industria, direzionale, commerciale, rimessaggi)

 

Tipo di impianto

Dimensioni max.

(mq o mc)

Indice di copertura max.

(% superficie insediamento)

Altezza massima

(oltre l’altezza degli edifici)

Caratteristiche costruttive per la mitigazione visiva

(coloriture, rivestimenti, ecc.)

Centrale termica/ cogenerazione/elettrica

No

No

No

No

Impianto di depurazione

No

No

No

No

Camini e filtri

No

No

No

No

Tralicci e condutture aeree

No

No

No

No

Serbatoi e silos

No

No

No

No

Altri impianti

No

No

No

No

12 – Disciplina dei parcheggi privati (art. 19 e art. 13, comma 1, lett. f), della l.r. 16/2008 e s.m.)

Parcheggi privati pertinenziali per interventi sugli edifici esistenti (art. 19, comma 6, l.r. 16/2008 e s.m.):

Per gli interventi che comportino:

1) Aumento della superficie utile dell’edificio o delle singole unità immobiliari: nel caso di aumento di superficie utile maggiore di 25 mq. comportante aumento del carico urbanistico si prescrive la realizzazione di parcheggi privati da quantificare con un minimo di mq. 12,5 e fino al parametro di 35 mq ogni 100 mq di SU e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile   reperire la quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio pertinenziale di una superficie pari a mq. 12,50 predeterminato dal comune per ogni zona del territorio comunale e da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione.

2) Mutamento di destinazione d’uso degli immobili: nel caso che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. dovranno essere reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione.

3) Sostituzione edilizia dell’immobile originario: nel caso che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. dovranno essere reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione.

 4) Caratteristiche costruttive: le aree specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli possono essere aree scoperte a raso e/o aree con strutture edilizie interrate o in elevazione e miste. E’ consentita la realizzazione di parcheggi in struttura interrati e in elevazione (per un massimo di due piani e ove compatibili con le norme geologiche e con le distanze previste dal presente PUC). Nei parcheggi di superficie dovrà essere messo a dimora 1 albero ogni 50 mq di superficie utile. Dovranno essere evitate localizzazioni in corrispondenza di intersezioni stradali e ingressi/uscite su strade trafficate, dovrà essere progettato il raccordo con le strade delle eventuali rampe di ingresso e di uscita dal parcheggio, dovranno essere salvaguardate le preesistenze vegetali integrandole nel progetto. Il progetto del parcheggio a raso dovrà tenere conto del contesto considerando le visuali, modellando il terreno, distribuendo la vegetazione, riducendo altresì il grado di impermeabilizzazione anche mediante l’impiego di pavimentazioni permeabili. Le aree all’aperto non dovranno comportare rilevanti alterazioni della morfologia del terreno.

  Tra i materiali destinati alla realizzazione di parcheggi e di aree di sosta all’aperto, devono essere privilegiati materiali ecocompatibili integrabili nell’ambiente e nel paesaggio, quali, a titolo d’esempio:

a)  i grigliati carrabili realizzati in HDPE riciclabili e stabilizzati ai raggi U.V., di altezza almeno di cm 4. Provvisti di asole di comunicazione e drenaggio di dimensione fino a 27x15 mm con luce trasversale e longitudinale a funzione aerobica, dotati di micro vaschette predisposte in ogni alveolo atte a creare una riserva d’acqua pari a 1,5 lt/mq., costituiti dal lato superiore da un reticolo di costole e dal lato inferiore da un reticolo di canali intercomunicanti atti a ricevere la sabbia sottostante, conferendo estrema stabilità, formato da un mix di alveoli di varie forme geometriche (cerchi, quadrati, rombi e trapezi) e da costole, struttura elastica e resistente, certificati a 187 ton/mq., superficie antiscivolo provvista di spuntoncini arrotondati. Destinati ad un riempimento con terriccio organico, torba e sabbia mantenendosi appena al di sotto del bordo ed alla semina per la formazione del manto erboso;

b) i masselli fotocatalitici che assorbono le polveri sottili, abbassando la soglia di inquinamento e proteggendo la salute;

c)  il calcestruzzo con cromofibre composto da sabbia e inerti locali e prodotto come un calcestruzzo, per ottenere un pavimento con un ritiro perfettamente controllato, una superficie rugosa ed anti-fessurazione, antisdrucciolo, resistente alle abrasioni e un’elevata durata;

d) le pavimentazioni naturali in terra stabilizzata al fine di conseguire un manufatto che esteriormente assume l'aspetto della terra battuta, ma che presenta ottime caratteristiche di stabilità interna, portanza e resistenza agli agenti atmosferici, rimuovendo le pellicole organiche attive consentendo una soddisfacente cementazione intergranulare derivante dall'azione del cemento disperso nella terra da trattare.

e) autobloccanti con colorazioni e naturalezza della pietra, resistenti, privi di esigenze di manutenzione.

f)   pietra naturale in lastre grezze, lavorate o semilavorate per svariate applicazioni come pavimentazioni, rivestimenti e bordure stradali, etc. Caratterizzati dalla forma squadrata e dalle coste segate, sono adatte ad utilizzi esterni per pavimentazioni sia di piccole che di grandi superfici. Fornibili con piano a colore vario od omogeneo.

g)  Ghiaino di fiume lavato.

h) Asfalto cantonato da riquadri in pietra naturale.

 

Per quanto riguarda gli interrati (o la parte di essi) non compresi all'interno del sedime del fabbricato, devono essere coperti a verde per un'altezza non inferiore a cm 50. La superficie dell'area da destinare a verde deve essere almeno pari a ¾ dell'intera superficie dell'interrato non compreso nel sedime del fabbricato.

Parcheggi privati pertinenziali negli interventi di nuova costruzione residenziale:

1) 35 mq ogni 100 mq di SU (superficie utile)

2) Caratteristiche costruttive: le aree specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli possono essere aree scoperte a raso e/o aree con strutture edilizie interrate e miste. E’ consentita la realizzazione di parcheggi in struttura interrati (per un massimo di un piano e ove compatibili con le norme geologiche e con le distanze previste dal presente PUC). Nei parcheggi di superficie dovrà essere messo a dimora 1 albero ogni 50 mq di superficie utile. Dovranno essere evitate localizzazioni in corrispondenza di intersezioni stradali e ingressi/uscite su strade trafficate, dovrà essere progettato il raccordo con le strade delle eventuali rampe di ingresso e di uscita dal parcheggio, dovranno essere salvaguardate le preesistenze vegetali integrandole nel progetto. Il progetto del parcheggio a raso dovrà tenere conto del contesto considerando le visuali, modellando il terreno, distribuendo la vegetazione, riducendo altresì il grado di impermeabilizzazione anche mediante l’impiego di pavimentazioni permeabili. Le aree all’aperto non dovranno comportare rilevanti alterazioni della morfologia del terreno.

  Tra i materiali destinati alla realizzazione di parcheggi e di aree di sosta all’aperto, devono essere privilegiati materiali ecocompatibili integrabili nell’ambiente e nel paesaggio, quali, a titolo d’esempio:

a)        i grigliati carrabili realizzati in HDPE riciclabili e stabilizzati ai raggi U.V., di altezza almeno di cm 4. Provvisti di asole di comunicazione e drenaggio di dimensione fino a 27x15 mm con luce trasversale e longitudinale a funzione aerobica, dotati di micro vaschette predisposte in ogni alveolo atte a creare una riserva d’acqua pari a 1,5 lt/mq., costituiti dal lato superiore da un reticolo di costole e dal lato inferiore da un reticolo di canali intercomunicanti atti a ricevere la sabbia sottostante, conferendo estrema stabilità, formato da un mix di alveoli di varie forme geometriche (cerchi, quadrati, rombi e trapezi) e da costole, struttura elastica e resistente, certificati a 187 ton/mq., superficie antiscivolo provvista di spuntoncini arrotondati. Destinati ad un riempimento con terriccio organico, torba e sabbia mantenendosi appena al di sotto del bordo ed alla semina per la formazione del manto erboso;

b)       i masselli fotocatalitici che assorbono le polveri sottili, abbassando la soglia di inquinamento e proteggendo la salute;

c)        il calcestruzzo con cromofibre composto da sabbia e inerti locali e prodotto come un calcestruzzo, per ottenere un pavimento con un ritiro perfettamente controllato, una superficie rugosa ed anti-fessurazione, antisdrucciolo, resistente alle abrasioni e un’elevata durata;

d)       le pavimentazioni naturali in terra stabilizzata al fine di conseguire un manufatto che esteriormente assume l'aspetto della terra battuta, ma che presenta ottime caratteristiche di stabilità interna, portanza e resistenza agli agenti atmosferici, rimuovendo le pellicole organiche attive consentendo una soddisfacente cementazione intergranulare derivante dall'azione del cemento disperso nella terra da trattare;

e)       autobloccanti con colorazioni e naturalezza della pietra, resistenti, privi di esigenze di manutenzione;

f)         pietra naturale in lastre grezze, lavorate o semilavorate per svariate applicazioni come pavimentazioni, rivestimenti e bordure stradali, etc. Caratterizzati dalla forma squadrata e dalle coste segate, sono adatte ad utilizzi esterni per pavimentazioni sia di piccole che di grandi superfici. Fornibili con piano a colore vario od omogeneo;

g)        Ghiaino di fiume lavato;

h)       Asfalto cantonato da riquadri in pietra naturale.

 

Per quanto riguarda gli interrati (o la parte di essi) non compresi all'interno del sedime del fabbricato, devono essere coperti a verde per un'altezza non inferiore a cm 50. La superficie dell'area da destinare a verde deve essere almeno pari a ¾ dell'intera superficie dell'interrato non compreso nel sedime del fabbricato.

Parcheggi privati non pertinenziali:

 1) Parametri dimensionali: E’ consentita, in deroga alla disciplina sulle distanze legali, la realizzazione di parcheggi completamenti interrati ossia effettuati totalmente al di sotto del piano di campagna naturale. I parcheggi e le autorimesse in tutto od in parte fuori terra sono soggetti alla disciplina urbanistica (anche in materia di distanze) dettata per le ordinarie nuove costruzioni fuori terra.

E’ consentita la realizzazione di parcheggi a raso, in struttura in elevazione e in interrato ove compatibili con le norme geologiche e subordinati alla stipula di convenzione ove vengono identificate:

- le modalità tecniche e temporali di esecuzione delle opere in progetto;

- le modalità di cessione all’A.C. o di iscrizione di apposito vincolo ad uso pubblico delle aree in superficie e di un’eventuale quota parte delle opere in struttura interrata, ivi comprese le necessarie sistemazioni per la realizzazione di spazi pubblici;

- le modalità di conservazione delle opere nel tempo;

- le garanzie finanziarie e i termini per l’adempimento dei relativi impegni.

 

Parcheggi interrati: massimo 1 piani e nel rispetto delle distanze previste dal presente Piano.

Parcheggi in elevazione: massimo 1 piani fuori terra e con altezza non superiore a 3,20 m. compatibili con le distanze previste dal presente Piano.

 

2) Caratteristiche costruttive:

Le aree specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli possono essere aree scoperte a raso e/o aree con strutture edilizie interrate e miste. E’ consentita la realizzazione di parcheggi in struttura interrati (per un massimo un piano e ove compatibili con le norme geologiche e con le distanze previste dal presente PUC).

Parcheggi a raso.

Nei parcheggi di superficie dovrà essere messo a dimora 1 albero ogni 50 mq di superficie utile. Dovranno essere evitate localizzazioni in corrispondenza di intersezioni stradali e ingressi/uscite su strade trafficate, dovrà essere progettato il raccordo con le strade delle eventuali rampe di ingresso e di uscita dal parcheggio, dovranno essere salvaguardate le preesistenze vegetali integrandole nel progetto. Il progetto del parcheggio a raso dovrà tenere conto del contesto considerando le visuali, modellando il terreno, distribuendo la vegetazione, riducendo altresì il grado di impermeabilizzazione anche mediante l’impiego di pavimentazioni permeabili. Le aree all’aperto non dovranno comportare rilevanti alterazioni della morfologia del terreno.

  Tra i materiali destinati alla realizzazione di parcheggi e di aree di sosta all’aperto, devono essere privilegiati materiali ecocompatibili integrabili nell’ambiente e nel paesaggio, quali, a titolo d’esempio:

a)        i grigliati carrabili realizzati in HDPE riciclabili e stabilizzati ai raggi U.V., di altezza almeno di cm 4. Provvisti di asole di comunicazione e drenaggio di dimensione fino a 27x15 mm con luce trasversale e longitudinale a funzione aerobica, dotati di micro vaschette predisposte in ogni alveolo atte a creare una riserva d’acqua pari a 1,5 lt/mq., costituiti dal lato superiore da un reticolo di costole e dal lato inferiore da un reticolo di canali intercomunicanti atti a ricevere la sabbia sottostante, conferendo estrema stabilità, formato da un mix di alveoli di varie forme geometriche (cerchi, quadrati, rombi e trapezi) e da costole, struttura elastica e resistente, certificati a 187 ton/mq., superficie antiscivolo provvista di spuntoncini arrotondati. Destinati ad un riempimento con terriccio organico, torba e sabbia mantenendosi appena al di sotto del bordo ed alla semina per la formazione del manto erboso;

b)       i masselli fotocatalitici che assorbono le polveri sottili, abbassando la soglia di inquinamento e proteggendo la salute;

c)        il calcestruzzo con cromofibre composto da sabbia e inerti locali e prodotto come un calcestruzzo, per ottenere un pavimento con un ritiro perfettamente controllato, una superficie rugosa ed anti-fessurazione, antisdrucciolo, resistente alle abrasioni e un’elevata durata;

d)       le pavimentazioni naturali in terra stabilizzata al fine di conseguire un manufatto che esteriormente assume l'aspetto della terra battuta, ma che presenta ottime caratteristiche di stabilità interna, portanza e resistenza agli agenti atmosferici, rimuovendo le pellicole organiche attive consentendo una soddisfacente cementazione intergranulare derivante dall'azione del cemento disperso nella terra da trattare;

e)       autobloccanti con colorazioni e naturalezza della pietra, resistenti, privi di esigenze di manutenzione;

f)         pietra naturale in lastre grezze, lavorate o semilavorate per svariate applicazioni come pavimentazioni, rivestimenti e bordure stradali, etc. Caratterizzati dalla forma squadrata e dalle coste segate, sono adatte ad utilizzi esterni per pavimentazioni sia di piccole che di grandi superfici. Fornibili con piano a colore vario od omogeneo;

g)        Ghiaino di fiume lavato;

h)       Asfalto cantonato da riquadri in pietra naturale.

 

I parcheggi a raso dovranno essere protetti dal soleggiamento disponendo idonee schermature anche mediante materiali vegetali, dovrà altresì essere aumentata nei parcheggi a raso la presenza di materiali vegetali (alberi, arbusti, siepi, prati) considerando la loro capacità di assorbimento delle polveri e di miglioramento del microclima. Qualora il regime di utilizzo temporale sia discontinuo si dovrà valutare la possibilità di consentire lo svolgimento di attività diverse (per es. gioco, sport, commercio temporaneo adottando idoneee soluzioni per il trattamento delle superfici e la collocazione di strutture mobili.

 

Parcheggi in struttura interrati e/o in elevazione.

Nei parcheggi in struttura interrati in tutto o in parte privi di edifici soprastanti la copertura deve essere progettata come superficie praticabile e spazio d’uso pubblico (parcheggio a raso, piazza, giardino, mercato, area per il gioco ecc.) integrando nella pavimentazione griglie e soluzioni che agevolino lo smaltimento naturale dei fumi del parcheggio sottostante.

Per quanto riguarda gli interrati (o la parte di essi) se eccedenti il sedime del fabbricato, ma ad esso collegati dovranno essere coperti a verde per un'altezza non inferiore a cm 50. La superficie dell'area da destinare a verde deve essere almeno pari a ¾ dell'intera superficie dell'interrato non compreso nel sedime del fabbricato.

 

Nei parcheggi in elevazione dovrà essere dedicata particolare attenzione:

-                  all’orientamento delle aperture e dei condotti di ventilazione naturale o artificiale, rispetto agli edifici contermini;

-                  alla separazione dei percorsi veicolari da quelli pedonali variando in maniera opportuna la pavimentazione;

-                  al progetto della copertura che dovrà essere sistemata a verde limitando al massimo l’impatto dalle viste dall’alto.

Inoltre, il parcheggio in elevazione dovrà avere finiture analoghe a quelle dei fabbricati presenti nell’ambito e inserirsi in modo armonico nel contesto. Pertanto, particolare riguardo dovrà essere posto nel disegno delle facciate sia a livello compositivo, sia di materiali utilizzati.

 

Box in lamiera, in plastica e comunque in materiali precari, già esistenti.

Le costruzioni consimili comunque presenti nell’intero territorio comunale, già utilizzate ai fini di parcheggio, anche se regolarmente autorizzate, debbono essere gradualmente sostituite sulla base dei criteri prescritti nelle presenti norme; il Sindaco provvede con propria ordinanza a obbligare i privati alla rimozione dei fattori di degrado, con intervento sostitutivo e diritto di rivalsa contro gli inadempienti, a seguito di criteri espressi dalla Giunta comunale.

13 - Incrementi volumetrico per risparmio energetico (art. 67, c.3, l.r. 16/2008 e s.m.)

Individuazione dei casi in cui è riconosciuto bonus volumetrico per progetti di nuova costruzione e ristrutturazione edilizia integrale che assicurino copertura dei consumi di calore, elettricità e raffrescamento in misura superiore almeno del 30 per cento per cento rispetto ai valori minimi obbligatori di legge esclusi gli interventi in ambiti assimilabili alle zone di tipo A ex D.M. 2.4.1968, n. 1444

 

1) Nuova costruzione: percentuale da conseguire pari a 5 %

2) ristrutturazione edilizia integrale: percentuale da conseguire pari a 5%

14 - Distanze tra gli edifici (art. 18 l.r. 16/2008 e s.m. e art. 11 R.R. 2/2017)

Indicare le distanze, da misurare come indicato al punto 30 del Regolamento Edilizio tipo regionale, per gli interventi ammessi nell’ Ambito comportanti incremento volumetrico e nuova costruzione: si applicano le disposizioni del Codice Civile, dell’art. 9 del D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 e dell’art. 18 della L.R. 6 giugno 2008, n. 16 e s.m.i..

Distanze dai confini
Gli interventi di ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione dovranno mantenere distanza minima di:
- m. 5,00 dai confini di proprietà.

 

Mediante la redazione di uno schema di assetto, relativo a gruppi di edifici (allegato alle presenti norme), avente valore plani volumetrico vincolante, è ammesso stabilire distanze inferiori a 10 metri tra pareti frontistanti misurate in modo ortogonale: No.

 

15 – Distanze delle costruzioni dalle strade (art. 12 R.R. 2/2017)

Gli interventi di ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione devono rispettare la distanza dalle strade veicolari pubbliche pari a 5,00 m. e m 3,5 dalle strade interpoderali e pedonali. oppure non inferiore a quella corrispondente all'allineamento del fronte degli edifici preesistenti lungo la strada, fatto salvo comunque il rispetto delle disposizioni del D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Codice della Strada), del relativo Regolamento di Attuazione di cui al D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 e del D.M. 1 aprile 1968, n. 1404.

16 – Asservimenti pregressi (art. 71 l.r. 16/2008 e s.m.)

(Indicare se si vuole applicare l’opzione indicata nel comma 2 dell’art. 71 della l.r. 16/2008 e s.m.): No

17 – Regole per la qualità progettuale degli interventi.

Indicare le norme di intervento relative alle tipologie edilizie e costruttive, ai materiali tipici da utilizzare per determinate tipologie di intervento, alla sistemazione degli spazi aperti, alla costruzione di strade e percorsi pedonali ed alle altre opere edilizie di specifico interesse locale:

Nei casi di demolizione e ricostruzione o di ampliamento degli edifici esistenti il progetto dovrà essere volto a migliorare l’impianto urbano del sub-ambito; è auspicabile una riorganizzazione planimetrica dei corpi di fabbrica presenti all’interno di RQ-TU-1, 3, 4, 5, 6. Gli interventi edilizi dovranno essere rivolti a fornire una definizione di compiutezza ai manufatti che hanno sia forme planimetriche non definite, sia prospetti mancanti di caratteristiche compositive chiare e intellegibili.  Inoltre, nei casi di demolizione e ricostruzione dei manufatti esistenti l’intervento dovrà essere volto a migliorare il rapporto tra la costruzione e gli spazzi pubblici (piazze e strade). Ciò detto i nuovi edifici dovranno attestarsi in modo parallelo allo spazio pubblico della strada/piazza.

Altresì dovrà essere assicurata una omogeneità tipologica di intervento idonea al contesto urbano del sub-ambito. Si prevedono edifici residenziali a blocco o in linea o a schiera.

Gli eventuali interventi edilizi dovranno, attraverso una attenta lettura del contesto, trarre dal paesaggio antropizzato, ma anche negli elementi compositivi degli edifici storici derivare i principi fondanti delle soluzioni planimetriche e architettoniche. Pertanto la ricerca compositiva, atta anche alla presentazione di proposte architettoniche contemporanee, non deve necessariamente prescindere da un puntuale studio dell’edificato storico del Comune di Pompeiana.

Il progetto potrà prevedere la realizzazione del piano terra rialzato rispetto alla linea di terra. Non sono ammessi fabbricati su pilotis. Non è mai ammessa la costruzione di fabbricati aventi un’altezza maggiore ai tre piani.

L’intervento dovrà prevedere anche la realizzazione di orti urbani e/o aree verdi pertinenziali da inframezzare alle costruzioni architettoniche qualora si abbiano aree di pertinenza intorno al fabbricato. 

Le nuove edificazioni non dovranno comportare opere di sbancamento o riporti di entità apprezzabile né la realizzazione di muri di contenimento in sequenza ravvicinata.

I nuovi interventi edilizi dovranno prevedere:

- tetto a quattro falde o a due falde con sviluppo della linea di gronda parallela al fronte principale;

- scuri alla genovese e/o persiane e/o avvolgibili;

- aggetti ridotti. Eventuali terrazzi potranno avere uno sporto non superiore a 1,20 m rispetto al filo facciata. Il parapetto non potrà essere realizzato in muratura e/o balaustrine;

- le logge (da preferirsi rispetto ai balconi) con una profondità non superiore a 1,70 m. Esse possono essere collocate solo sul prospetto principale e non in corrispondenza degli angoli del fronte.  La bucatura della loggia – qualora abbia dimensione superiore al doppio della finestra di accesso - dovrà essere ripartita nel rispetto della logica e degli elementi compositivi della facciata;

- inferriate a disegno semplice;

- materiali tipici quali tegole marsigliesi da impiegarsi per le coperture a falde. E’ sempre esclusa la realizzazione di coperture in lastre di materiale ferroso o di lastre ondulate prefabbricate in genere. Inoltre, non è consentito l’uso in prospetto di rivestimenti ceramici o di rivestimenti lapidei tipo opus incertum. Altresì, lo sporto della copertura – se presente – non potrà mai essere finito in legno all’intradosso;

- i muri di contenimento devono essere debitamente rivestiti in pietra locale, evitando la proposizione di cemento armato a vista;

- i camminamenti pedonali non devono essere asfaltati.

L’intervento dovrà prevedere anche una riqualificazione dei terreni asserviti. 

 

Inoltre, il progetto dovrà prevedere la piantumazione di ulivi e/o specie a macchia mediterranea attraverso una attenta valutazione, mediante specifica progettazione, del loro corretto inserimento nel paesaggio. Il verde privato è da tutelare secondo i seguenti criteri:

- le pavimentazioni lastricate devono essere limitate ai percorsi indispensabili;

- è vietato l'abbattimento delle piante d’alto fusto;

- nel caso si debbano sostituire alcuni elementi vegetali, è obbligatorio l'uso di essenze locali;

- i percorsi interni e gli arredi urbani devono essere posizionati con cura, secondo un progetto complessivo, che permetta una lettura coordinata dell’assetto territoriale percepibile.

18 – Disciplina geologica e microzonazione sismica

Si rimanda alla Normativa geologica attuativa.

19 – Misure di mitigazione ambientale indicate nel Rapporto ambientale, nell’eventuale Rapporto di Incidenza e derivanti dagli esiti delle pronunce ambientali.

Si rimanda al Rapporto ambientale, allo Studio e verifica preliminare di incidenza e alla tabella Matrice norme mitigazioni.

 

20 – Disciplina per il controllo dell’urbanizzazione in presenza di stabilimenti soggetti alle disposizioni del D.Lgs. 105/2015 (Rischio di incidente rilevante)

Dall’analisi della documentazione regionale analizzata non è stata evidenziata presenza di stabilimenti a rischio di incidenti.

 

21 – Modalità di attuazione degli interventi (artt. 48, 49 l.r. 36/1997 e s.m.)

Tipo di Intervento: Il rilascio del titolo edilizio è subordinato all’esistenza, in sito, delle opere di urbanizzazione primaria necessarie all’intervento. Nel caso l’area risulti sprovvista delle necessarie opere di urbanizzazione primaria il rilascio della concessione è subordinato alla stipula di apposita convenzione con l’A.C. nella quale venga garantita l’esecuzione delle opere mancanti e le modalità di cessione delle stesse al Comune, oltreché le modalità di manutenzione dei relativi manufatti nel tempo.

1) Titolo abilitativo diretto: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia in assenza di aumento del carico insediativo

2) Permesso di costruire convenzionato (vedi campo 22): per gli interventi di nuova costruzione di cui al campo 7 che determinano aumento del carico insediativo. Nel titolo diretto convenzionato il richiedente si impegna a monetizzare ovvero a realizzare su aree da lui reperite e successivamente cedute al comune le opere di urbanizzazione primaria ed i servizi nella misura prevista dalla convenzione stessa nonché le dotazioni territoriali obbligatorie di cui al campo 22.

Il titolo edilizio diretto convenzionato conterrà il progetto unitario comprensivo delle opere di riassetto dell’area e nel caso di demolizione di edifici incongrui il progetto dovrà altresì prevedere la sistemazione delle aree liberate dalla demolizione.

 

22 - Dotazioni territoriali obbligatorie per interventi soggetti ad obbligo di convenzione urbanistica/atto unilaterale d’obbligo alla realizzazione delle opere di urbanizzazione (R.R. 25 luglio 2017 n. 2, art. 5)

La quantificazione delle dotazioni territoriali obbligatorie sarà riferita all’ aumento del carico urbanistico.

Standard aree e attrezzature di interesse comune 4,5 mq/UCU

Standard aree con funzione ludico sportiva 4,5 mq/UCU

Standard a parcheggio pari a 3 mq/UCU

23 – Interventi infrastrutturali e per dotazioni territoriali obbligatorie od aggiuntive in corso di realizzazione che interessano l’Ambito che il PUC conferma (numerazione ed identificazione dei tracciati/perimetri di intervento)

Non previsto.

24– Quota di fabbisogno abitativo di residenza primaria da soddisfare nell’Ambito e la quota di superficie eventualmente da riservare alla realizzazione di ERS

Non previsto.

25 – Elementi di flessibilità della disciplina urbanistico-edilizia dell’Ambito (art. 28, comma 4, l.r. 36/1997 e s.m.)

Individuazione limiti di flessibilità per attuazione della disciplina dell’Ambito non incidenti sul carico insediativo e sul fabbisogno di dotazioni territoriali consistenti in indicazioni alternative relative a:

1) perimetro dell’Ambito: In sede di elaborazione dei progetti edilizi , qualora le linee grafiche, che sugli elaborati di P.U.C. delimitano e suddividono le aree, non coincidano  con gli elementi di suddivisione reali rilevabili sul terreno o su mappa in scala maggiore (confini catastali  di proprietà, fossati, limiti di fasce o di zone di rispetto obbligatorie), le linee grafiche di delimitazione o di suddivisione di cui sopra possono  essere  portate  a coincidere con gli elementi di suddivisione reale rilevabili sul terreno o su mappe in scala maggiore.

2) disciplina urbanistico-edilizia degli interventi ammessi: /

3) caratteristiche tipologico, formali e costruttive: /

4) disciplina geologica (richiamo delle indicazioni di flessibilità contenute nella normativa geologica del PUC): /

5) fabbisogno abitativo residenza primaria ed eventuali quote di superficie da riservare a ERS o a edilizia convenzionata: Non previsto

6) localizzazione e tipologia di servizi e infrastrutture: La localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico potrà essere modificata in sede di formazione del progetto nel rispetto comunque delle quantità indicate e preferibilmente in maniera da dare continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l’accessibilità e la concentrazione con quelli circostanti

7) aree e casi soggetti a titolo edilizio convenzionato: /

26 – Assorbimento di SUA/PUO vigenti ed in corso di attuazione ricadenti nell’Ambito (numerazione ed identificazione del relativo perimetro)

 Non presenti.

 

 

 

 

 

 


 

 1 -  Elementi identificativi, denominativi, descrittivi e qualificativi dell’Ambito urbanistico

Sigla Ambito:

RQ-TU-2, 7, 8

Ambito di riqualificazione tessuti urbani

 

Sub-ambito RQ-TU-2, 7, 8

 

 

Localizzazione territoriale dell’Ambito:

 

Sub-ambito

Localizzazione dell’ambito.

RQ-TU-2

Il sub-ambito si trova a sud dell’ambito urbano e costituisce lo sviluppo edilizio di più recente del Comune. Esso è servito dalla SP 50 e dalla Strada Riora.

RQ-TU-2 confina a Sud con la SP 50, a Ovest con RQ-TPA-2, a Nord con RQ-TPA-2 e a Est con RQ-TU-1 e CE-TU-1

Si riporta ortofoto con sovrapposta la zonizzazione del PUC in quanto le nuove costruzioni non sono ancora rappresentate nella base cartografica CTRL

RQ-TU -7

Il sub-ambito si trova a Ovest e non molto distante dalla Chiesa Parrocchiale. Esso è raggiungibile in macchina da P.zza Cesare Battisti.

RQ-TU-7 confina a Sud e a Ovest con CE-TPA-4, a Nord con CE-TU-3 e RQ-TU-6 e a Est l’area a servizi destinata a parcheggi pubblici.   

Si riporta ortofoto con sovrapposta la zonizzazione del PUC in quanto le nuove costruzioni non sono ancora rappresentate nella base cartografica CTRL

RQ-TU -8

Il sub-ambito si trova in Località San Biagio ed è servito dalla SP 49.

RQ-TU-8 confina a Sud con la SP 49, a Ovest con CE-TSU-5, a Nord e a Est con DSU.

Si riporta ortofoto con sovrapposta la zonizzazione del PUC in quanto le nuove costruzioni non sono ancora rappresentate nella base cartografica CTRL

 

 

Descrizione sintetica:

I sub-ambiti si trovano in prossimità delle borgate storiche e rappresentano l’espansione edilizia più recente. Il tessuto urbano risulta essere meno compatto se paragonato sia a quello dei nuclei storici, sia della prima espansione edilizia; infatti, numerose sono le aree pertinenziali presenti tra i fabbricati che risultano essere adibite a parcheggio e/o a verde privato. La tipologie prevalenti sono quelle dell’edificio a schiera relativamente ai fabbricati presenti nel sub-ambito RQ-TU-2 e della casa plurifamiliare nel sub-ambito RQ-TU-7.  I corpi di fabbrica, edificati negli ultimi decenni, hanno un’altezza (prevalente) di due piani fuori terra. La morfologia del territorio è contraddistinta da un live pendio del terreno. Le coperture sono a due o a quattro falde.

 

Superficie territoriale:

Sub-ambito

Superficie territoriale mq

RQ-TU -2

mq. 16.262   

RQ-TU -7

mq. 2.300   

RQ-TU-8

mq. 1311

 

 

Stima della densità territoriale esistente al momento dell’adozione del PUC:

Sub-ambito

Densità territoriale mq/mq

RQ-TU -2

0,118 mq/mq

RQ-TU -7

0,06 mq/mq

RQ-TU-8

0,38 mq/mq

 

 

Riferimento tipologie Ambiti art. 4 del R.R. n. 2 del 25 /07/2017 (Dotazioni territoriali e funzionali dei P.U.C.):

Ambito n. 9

Riferimento alle zone omogenee art. 2 D.M. 2.4.1968:

 

 

Zona tipo B

2 -  Vincoli e servitù operanti sull’Ambito*:

-           Vincoli paesaggistici/monumentali/archeologico**;

-           Vincolo idrogeologico;

-           Vincolo per aree percorse da fuoco;

-           Vincolo cimiteriale;

-           Vincoli imposti dai Piani di Bacino per aree esondabili (T<=50 e T=200) e con dissesto di versante (Pg3 e Pg4) o, per i bacini padani, di analoga tipologia normativa;

-           SIC/ZPS;

-           Fasce di rispetto degli elettrodotti ai sensi del DPCM 6 luglio 2003;

-           Zone di tutela assoluta per la protezione degli acquiferi, ai sensi dell’art. 21 del Piano di Tutela delle Acque (PTA), approvato con  DCR n. 32 del 28 marzo 2016.

 

*Per la puntuale individuazione dei vincoli presenti sul territorio si rimanda ai piani urbanistici di riferimento, ai decreti di vincolo e alle disposizioni di legge.

** Bellezze di insieme interessano tutti i sub-ambito. Non sono presenti manufatti sottoposti alle disposizioni di tutela ai sensi della parte II del D. Lgs. 42/2004 e smi.

3

Ambito territoriale P.T.C.P. N: 59

Indirizzo generale per l’Assetto Insediativo: Consolidamento; Mantenimento (limitatamente a una ridotta porzione del sub-ambito RQ-TU-5).

(Mantenimento; Consolidamento; Modificabilità)

 

Regime normativo P.T.C.P. Assetto Insediativo del Livello locale (in attesa della adozione del Piano Paesaggistico regionale art. 143 D.Lgs. 42/2004 e s.m.)

1) RQ-TU-2: NI-CO;

2) RQ-TU-7: NI-CO (prevalente) e per una porzione ridotta in IS MA CPA;

3) RQ-TU-8: NI-CO

 

4 -  Indicare solo gli eventuali regimi normativi con efficacia prescrittiva di altri Piani territoriali regionali/provinciali/CMGE/Parchi operanti sull’Ambito:

 

Sub-ambito

Rg

Pg

RQ-TU-2

Rg1, Rg2

Pg1, Pg2

RQ-TU-7

Rg2

Pg2

RQ-TU-8

Rg1, Rg2

Pg1, Pg2

 

 

5 - Disciplina delle destinazioni d’uso

(Art. 13 l.r. 16/2008 e s.m.)

Categorie funzionali art.13, comma 1 l.r. 16/2008 e s.m. (richiamo normativo)

 

Funzioni principali previste

Funzioni

complementari previste

   (max.% 15 rispetto alle funzioni principali dell’intervento)

Eventuali limitazioni di cui all’art. 13, comma 2, l.r. 16/2008 e s.m.

Per utilizzi all’interno della stessa categoria comma 1

Per assicurare la compatibilità degli interventi con la normativa di tutela dell’ambiente

a)residenza

 

 

 

 

 

 

 

 

b)turistico-ricettiva

c)produttiva e direzionale

d)commerciale

e)rurale

f)autorimesse/rimessaggi

g)servizi

 Residenza

 

 

Le funzioni ammesse devono essere compatibili con la residenza sia sotto il profilo della rumorosità, sia del traffico indotto, non devono ingenerare contrasto con il valore dell’edificio e con la tutela della rete commerciale minuta; è espressamente vietata la localizzazione di dancing e discoteche.

 Turistico-ricettiva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Autorimesse e rimessaggi

 

 

Servizi

 

 

 

 

Disciplina transitoria delle destinazioni d’uso esistenti in contrasto con quelle ammesse dal PUC:

Destinazioni d’uso diverse in atto alla data di adozione del PUC sono tollerate fino ad esaurimento.

6 – Disciplina degli edifici di pregio da conservare (Localizzazione sulla

Tav. 4  di Struttura del PUC ovvero mediante descrizione del profilo caratterizzante)

Disciplina degli edifici urbani di pregio: Non presenti.

 

Modalità di intervento: /

 

Elementi descrittivi del profilo caratterizzante: /

 

Disciplina degli edifici rurali di pregio se presenti nell’Ambito: Non Presenti.

 

Modalità di intervento: /

 

Elementi descrittivi del profilo caratterizzante: /

7 - Disciplina degli interventi edilizi sugli edifici e sulle aree edificabili

(Art. 3 D.P.R. 380/2001 e s.m. e l.r. 16/2008 e s.m.)

Prescrizioni generali:

Gli interventi ammessi sono di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Sugli edifici esistenti sono ammissibili tutti gli interventi preordinati alla loro riqualificazione e al miglior inserimento nel contesto, ad eccezione degli ampliamenti volumetrici.

Interventi consentiti

Attività edilizia libera (art. 6, comma 1, D.P.R. 380/2001 e s.m. per le eventuali prescrizioni lett. e-ter): indice di permeabilità max. 40%

Le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, devono essere contenute entro l'indice di permeabilità, stabilito dal presente strumento, ivi compresa la realizzazione di intercapedini interamente interrate e non accessibili, vasche di raccolta delle acque, locali tombati.

Manutenzione ordinaria: Si

Eventuale disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso senza opere edilizie (di cui all’art. 13bis l.r. 16/2008 e s.m.): Si, tra quelli ammessi. Divieto di trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico-ricettive e a parcheggio in residenze.

I mutamenti ammessi non devono essere incompatibili con la destinazione prevalente degli immobili esistenti sotto il profilo sia della rumorosità, sia del traffico indotto; non devono ingenerare contrasto con il valore dell’edificio, con l’uso residenziale e con la tutela della rete commerciale minuta.

Manutenzione straordinaria (art. 3, comma 1, lett. b) D.P.R. 380/2001 e s.m.): Si

1)     Senza frazionamento/accorpamento delle u.i.: Si.

2)     Con Frazionamento/accorpamento delle u.i.: Si, a condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione.

- nel caso di Ambiti di conservazione di nuclei o porzioni di centri storici, specificare l’ammissibilità di interventi:

- Senza modifiche alle strutture: No.

- Con modifiche alle strutture: No.

Restauro e risanamento conservativo (art. 3. Comma 1, lett. c) D.P.R. 380/2001 e s.m.):

1)     Senza cambio d’uso: Si

2)     Con cambio d’uso compatibile: Si, a condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione. E’ fatto divieto di trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico- ricettive e a parcheggio in residenze.

-   nel caso di Ambiti di conservazione di nuclei o porzioni di centri storici o in presenza di edifici individuati come di particolare pregio, specificare l’ammissibilità di interventi:

3)     Senza modifiche alle strutture: No.

4)     Con modifiche alle strutture: No.

Ristrutturazione edilizia (art. 3, comma 1, lett. d), D.P.R. 380/2001 e s.m.)

1)     Modifiche esterne: Si, sono ammesse modifiche esterne al fabbricato sia per quanto concerne le caratteristiche costruttive, sia i materiali al fine di migliorare l’aspetto compositivo del fabbricato e/o prestazionale dal punto di vista dell’efficientamento energetico e/o adeguamento sismico. E’ altresì consentito il ridisegno delle bucature per il raggiungimento delle finalità sopraddette.

2)     Cambio d’uso con opere edilizie: Si, a condizione che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. e che siano reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione. Divieto di trasformare in tutto o in parte le strutture aventi destinazione d’uso commerciale e/o turistico- ricettive e a parcheggio in residenze.

3)     Demolizione e ricostruzione senza incremento volumetrico: No

-     Con mantenimento della sagoma in presenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m

Non Consentita.

-     Con modifica della sagoma e del relativo sedime in assenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.:

Non Consentita.

 

4)     Ripristino di edifici o parti di essi crollati o demoliti di cui è accertata la preesistente consistenza volumetrica (con i relativi parametri    dimensionali):

-     Con mantenimento della sagoma originaria in presenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.: Non presenti.

-     Senza mantenimento della sagoma in assenza di vincoli ex D.Lgs. 42/2004 e s.m.: Non presenti.

 

NUOVA COSTRUZIONE (art. 3, comma 1, lett. e), D.P.R. 380/2001 e s.m. ed art. 14 l.r. 16/2008 e s.m.)

2)          Ampliamento volumetrico di edificio esistente (nota: la volumetria dell’edificio è determinata ai sensi del REC) senza demolizione max. NO % (non superiore al 20% ex art. 14, comma 2bis, l.r. 16/2008 e s.m.) con indicazione della % di ampliamento in funzione della destinazione d’uso prevista di cui al campo 5.

 

-     Ampliamento planimetrico: No.

-     Ampliamento planimetrico e altimetrico: No.

-     Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: No.

 

Ampliamenti volumetrici di edifici esistenti (nota: la volumetria dell’edificio è determinata ai sensi del REC) stabiliti dal PUC in misura superiore al 20% nel rispetto dei limiti di densità fondiaria massima stabiliti all’art. 10, comma 1, del Regolamento regionale 25 luglio 2017, n. 2, in funzione della tipologia dell’Ambito del PUC:

-     Densità fondiaria massima: /

 

2)     Ampliamento volumetrico senza demolizione per riqualificazione edifici residenziali max. 0 %, di cui: - proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %

-     Ampliamento planimetrico: /

-     Ampliamento planimetrico e altimetrico: /

-     Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: /

 

3)     Ampliamento volumetrico senza demolizione per riqualificazione pertinenze di edifici residenziali residenziali max. 0 %, di cui: - proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %

-     Ampliamento planimetrico: /

-     Ampliamento planimetrico e altimetrico: /

-     Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: /

 

4)     Ampliamento volumetrico senza demolizione per riqualificazione edifici non residenzialimax. 0 %, di cui: - proprio 0  %; - da credito edilizio 0 %

-     Ampliamento planimetrico: /

-     Ampliamento planimetrico e altimetrico: /

-     Solo sopraelevazione: h. max/numero di piani: /

 

Gli incrementi volumetrici di edifici esistenti (nota: la volumetria dell’edificio è determinata ai sensi del REC) relativi agli interventi di ricostruzione di seguito indicati, sono stabiliti dal PUC nel rispetto dei limiti di densità fondiaria massima stabiliti all’art. 10, comma 1, del Regolamento regionale 25 luglio 2017, n. 2, in funzione della tipologia dell’Ambito del PUC:

-     Densità fondiaria massima: /

 

5)     Ricostruzione per riqualificazione di edifici residenziali suscettibili di demolizione: No.

-     Ricostruzione nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con eguale volumetria (spostamento dell’edificio nel lotto): No.

-     Ricostruzione nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con incremento volumetrico max. No % di cui:

      - proprio 0 %;  - da credito edilizio 0 %;

-     Ricostruzione dell’edificio esistente da demolire in altro lotto nello stesso ambito: No.

a) trasferimento di volumetria demolita nello stesso Ambito urbanistico con incremento max No % di cui:

- proprio 0 %;  - da credito edilizio 0 %;

b) trasferimento di volumetria da altro Ambito urbanistico con incremento max 0 % di cui:

- proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %.

 

6)     Ricostruzione per riqualificazione di edifici non residenziali suscettibili di demolizione: No.

-     Ricostruzione nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con eguale volumetria (spostamento dell’edificio nel lotto): No.

-     Ricostruzione nello stesso lotto dell’edificio esistente da demolire con incremento volumetrico max. No % di cui:

      - proprio 0 % ; -da credito edilizio 0 %;

-     Ricostruzione dell’edificio esistente da demolire in altro lotto nello stesso ambito: No.

a) trasferimento di volumetria demolita dallo stesso sub-ambito urbanistico con incremento max No % di cui:

- proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %;

b) trasferimento di volumetria demolita da altro Ambito urbanistico con incremento max 0 % di cui:

- proprio 0 %; - da credito edilizio 0 %;

 

7)     Costruzione di nuovi edifici (indicare i parametri urbanistici in funzione della destinazione d’uso e della modalità di intervento p.c.c./p.c.):

-     Indice di edificabilità fondiario (da esprimere in termini di SU con l’utilizzo dell’I.U.I.) No mq/mq (n. 4 e 14 RET)

-     Indice di copertura IC max No % (n. 11 RET)

-     Indice di permeabilità territoriale/fondiario IP max No % (n. 10 RET)

-     Numero di piani max No (n. 25 RET)

-     Altezza dell’edificio max No m (n. 28 RET)

 

8)     Ristrutturazione urbanistica (indicare i parametri urbanistici come per la voce 7 e le eventuali prescrizioni progettuali e prestazionali): No

 

8 - Disciplina recupero sottotetti (art. 2 l.r. 24/2001 e s.m.)

Individuazione delle caratteristiche tipologiche, formali e strutturali degli edifici e delle coperture ammesse: Nei sub-ambiti non è ammesso il recupero dei sottotetti.

-     Edifici: /.

-     Coperture: /

 

Dotazioni funzionali minime per la realizzazione di unità immobiliari superiori al doppio di quelle esistenti: 3 mq/abitante (1 ab.= 25 mq)

Per Ambiti relativi a centri storici; individuazione delle porzioni ove è ammissibile il recupero dei sottotetti con modifiche dell’altezza di colmo e di gronda: No

Altezza max. consentita per innalzamento del colmo e della gronda: Non sono ammesse alcune sopraelevazioni e modifiche delle altezze di colmo e della linea di gronda (come definita dal REC , linea intersezione tra il muro perimetrale e la linea di intradosso del solaio inclinato di copertura) .

Percentuale di ampliamento volumetrico nel caso di modifica dell’altezza di colmo e della linea di gronda: 0% (max. 20%).

Tipologia costruttiva ammessa per le aperture a filo falda: Non sono ammesse modifiche dello stato di fatto.

Dimensione degli abbaini: Non sono ammesse modifiche dello stato di fatto.

Tipologia costruttiva dei terrazzi: Non sono ammesse modifiche dello stato di fatto.

Eventuali requisiti di prestazione energetica: Non sono ammesse modifiche dello stato di fatto.

Per gli interventi di recupero di volumi o superfici diversi dai sottotetti, indicare se si tratta di:

-     Intervento ammesso:

Non sono ammesse modifiche dello stato di fatto.

-     Intervento non ammesso:

Non sono ammesse modifiche dello stato di fatto.

9 - Disciplina della quantificazione della superficie accessoria

(Art. 67, c.1, l.r.16/2008 e s.m.)

Superficie accessoria realizzabile 30 % della SU (superficie utile) in funzione delle Prescrizioni generali dell’Ambito.

10 – Disciplina delle pertinenze (staccate dall’edificio principale ai sensi dell’art. 17 l.r. 16/2008 e s.m.)

Volume chiuso No (non superiore al 20% del volume dell’edificio principale e comunque non eccedente 45 mc)

Parametri edilizi:

-     Altezza max. No m;

-     Superficie coperta max. No mq;

-     Distanza max. dall’edificio principale No m;

-     Caratteristiche costruttive: No

11 – Disciplina degli impianti e locali tecnologici negli Ambiti con funzione produttiva (industria, direzionale, commerciale, rimessaggi)

 

Tipo di impianto

Dimensioni max.

(mq o mc)

Indice di copertura max.

(% superficie insediamento)

Altezza massima

(oltre l’altezza degli edifici)

Caratteristiche costruttive per la mitigazione visiva

(coloriture, rivestimenti, ecc.)

Centrale termica/ cogenerazione/elettrica

No

No

No

No

Impianto di depurazione

No

No

No

No

Camini e filtri

No

No

No

No

Tralicci e condutture aeree

No

No

No

No

Serbatoi e silos

No

No

No

No

Altri impianti

No

No

No

No

12 – Disciplina dei parcheggi privati (art. 19 e art. 13, comma 1, lett. f), della l.r. 16/2008 e s.m.)

Parcheggi privati pertinenziali per interventi sugli edifici esistenti (art. 19, comma 6, l.r. 16/2008 e s.m.):

Per gli interventi che comportino:

1) Aumento della superficie utile dell’edificio o delle singole unità immobiliari: nel caso di aumento di superficie utile maggiore di 25 mq. comportante aumento del carico urbanistico si prescrive la realizzazione di parcheggi privati da quantificare con un minimo di mq. 12,5 e fino al parametro di 35 mq ogni 100 mq di SU e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile   reperire la quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio pertinenziale di una superficie pari a mq. 12,50 predeterminato dal comune per ogni zona del territorio comunale e da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione.

2) Mutamento di destinazione d’uso degli immobili: nel caso che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. dovranno essere reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione.

3) Sostituzione edilizia dell’immobile originario: nel caso che le unità immobiliari risultanti aventi destinazione residenziale o ad essa assimilabile raggiungano la superficie minima di 38 mq di S.U. dovranno essere reperiti i posti auto pertinenziali nella misura di 35 mq ogni 100 mq di S.U. di ogni nuova unità immobiliare e comunque con l’obbligo di almeno un posto auto per ogni unità immobiliare. Laddove non sia oggettivamente possibile reperire le quantità di tali parcheggi nell’area oggetto di intervento ovvero in altre aree limitrofe è ammessa la corresponsione al Comune di una somma equivalente al valore medio di mercato di un parcheggio su superficie pari a 12,50 mq da destinare alla realizzazione di opere di urbanizzazione.

 4) Caratteristiche costruttive: le aree specificatamente concepite e attrezzate per la sosta dei veicoli possono essere aree scoperte a raso e/o aree con strutture edilizie interrate o in elevazione e miste. E’ consentita la realizzazione di parcheggi in struttura interrati e in elevazione (per un massimo di due piani e ove compatibili con le norme geologiche e con le distanze previste dal presente PUC). Nei parcheggi di superficie dovrà essere messo a dimora 1 albero ogni 50 mq di superficie utile. Dovranno essere evitate localizzazioni in corrispondenza di intersezioni stradali e ingressi/uscite su strade trafficate, dovrà essere progettato il raccordo con le strade delle eventuali rampe di ingresso e di uscita dal parcheggio, dovranno essere salvaguardate le preesistenze vegetali integrandole nel progetto. Il progetto del parcheggio a raso dovrà tenere conto del contesto considerando le visuali, modellando il terreno, distribuendo la vegetazione, riducendo altresì il grado di impermeabilizzazione anche mediante l’impiego di pavimentazioni permeabili. Le aree all’aperto non dovranno comportare rilevanti alterazioni della morfologia del terreno.

  Tra i materiali destinati alla realizzazione di parcheggi e di aree di sosta all’aperto, devono essere privilegiati materiali ecocompatibili integrabili nell’ambiente e nel paesaggio, quali, a titolo d’esempio:

i)   i grigliati carrabili realizzati in HDPE riciclabili e stabilizzati ai raggi U.V., di altezza almeno di cm 4. Provvisti di asole di comunicazione e drenaggio di dimensione fino a 27x15 mm con luce trasversale e longitudinale a funzione aerobica, dotati di micro vaschette predisposte in ogni alveolo atte a creare una riserva d’acqua pari a 1,5 lt/mq., costituiti dal lato superiore da un reticolo di costole e dal lato inferiore da un reticolo di canali intercomunicanti atti a ricevere la sabbia sottostante, conferendo estrema stabilità, formato da un mix di alveoli di varie forme geometriche (cerchi, quadrati, rombi e trapezi) e da costole, struttura elastica e resistente, certificati a 187 ton/mq., superficie antiscivolo provvista di spuntoncini arrotondati. Destinati ad un riempimento con terriccio organico, torba e sabbia mantenendosi appena al di sotto del bordo ed alla semina per la formazione del manto erboso;

j)   i masselli fotocatalitici che assorbono le polveri sottili, abbassando la soglia di inquinamento e proteggendo la salute;

k)  il calcestruzzo con cromofibre composto da sabbia e inerti locali e prodotto come un calcestruzzo, per ottenere un pavimento con un ritiro perfettamente controllato, una superficie rugosa ed anti-fessurazione, antisdrucciolo, resistente alle abrasioni e un’elevata durata;

l)   le pavimentazioni naturali in terra stabilizzata al fine di conseguire un manufatto che esteriormente assume l'aspetto della terra battuta, ma che presenta ottime caratteristiche di stabilità interna, portanza e resistenza agli agenti atmosferici, rimuovendo le pellicole organiche attive consentendo una soddisfacente cementazione intergranulare derivante dall'azione del cemento disperso nella terra da trattare.

m)           autobloccanti con colorazioni e naturalezza della pietra, resistenti, privi di esigenze di manutenzione.

n) pietra naturale in lastre grezze, lavorate o semilavorate per svariate applicazioni come pavimentazioni, rivestimenti e bordure stradali, etc. Caratterizzati dalla forma squadrata e dalle coste segate, sono adatte ad utilizzi esterni per pavimentazioni sia di piccole che di grandi superfici. Fornibili con piano a colore vario od omogeneo.

o) Ghiaino di fiume lavato.

p) Asfalto cantonato da riquadri in pietra naturale.

 

Per quanto riguarda gli interrati (o la parte di essi) non compresi all'interno del sedime del fabbricato, devono essere coperti a verde per un'altezza non inferiore a cm 50. La superficie dell'area da destinare a verde deve essere almeno pari a ¾ dell'intera superficie dell'interrato non compreso nel sedime del fabbricato.

Parcheggi privati pertinenziali negli interventi di nuova costruzione residenziale: Non ammessi

Parcheggi privati non pertinenziali: Non ammessi

13 - Incrementi volumetrico per risparmio energetico (art. 67, c.3, l.r. 16/2008 e s.m.)

Individuazione dei casi in cui è riconosciuto bonus volumetrico per progetti di nuova costruzione e ristrutturazione edilizia integrale che assicurino copertura dei consumi di calore, elettricità e raffrescamento in misura superiore almeno del 30 per cento per cento rispetto ai valori minimi obbligatori di legge esclusi gli interventi in ambiti assimilabili alle zone di tipo A ex D.M. 2.4.1968, n. 1444

 

1) Nuova costruzione: percentuale da conseguire pari a 5 %

2) ristrutturazione edilizia integrale: percentuale da conseguire pari a 5%

14 - Distanze tra gli edifici (art. 18 l.r. 16/2008 e s.m. e art. 11 R.R. 2/2017)

Indicare le distanze, da misurare come indicato al punto 30 del Regolamento Edilizio tipo regionale, per gli interventi ammessi nell’ Ambito comportanti incremento volumetrico e nuova costruzione: si applicano le disposizioni del Codice Civile, dell’art. 9 del D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 e dell’art. 18 della L.R. 6 giugno 2008, n. 16 e s.m.i..

Distanze dai confini
Gli interventi di ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione dovranno mantenere distanza minima di:
- m. 5,00 dai confini di proprietà.

 

Mediante la redazione di uno schema di assetto, relativo a gruppi di edifici (allegato alle presenti norme), avente valore plani volumetrico vincolante, è ammesso stabilire distanze inferiori a 10 metri tra pareti frontistanti misurate in modo ortogonale: No

 

15 – Distanze delle costruzioni dalle strade (art. 12 R.R. 2/2017)

Gli interventi di ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione devono rispettare la distanza dalle strade veicolari pubbliche pari a 5,00 m. e m 3,5 dalle strade interpoderali e pedonali. oppure non inferiore a quella corrispondente all'allineamento del fronte degli edifici preesistenti lungo la strada, fatto salvo comunque il rispetto delle disposizioni del D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Codice della Strada), del relativo Regolamento di Attuazione di cui al D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 e del D.M. 1 aprile 1968, n. 1404.

16 – Asservimenti pregressi (art. 71 l.r. 16/2008 e s.m.)

(Indicare se si vuole applicare l’opzione indicata nel comma 2 dell’art. 71 della l.r. 16/2008 e s.m.): No

17 – Regole per la qualità progettuale degli interventi.

Indicare le norme di intervento relative alle tipologie edilizie e costruttive, ai materiali tipici da utilizzare per determinate tipologie di intervento, alla sistemazione degli spazi aperti, alla costruzione di strade e percorsi pedonali ed alle altre opere edilizie di specifico interesse locale: /

 

18 – Disciplina geologica e microzonazione sismica

Si rimanda alla Normativa Geologica Attuativa.

19 – Misure di mitigazione ambientale indicate nel Rapporto ambientale, nell’eventuale Rapporto di Incidenza e derivanti dagli esiti delle pronunce ambientali.

Si rimanda al Rapporto ambientale, allo Studio e verifica preliminare di incidenza e alla tabella Matrice norme mitigazioni.

 

20 – Disciplina per il controllo dell’urbanizzazione in presenza di stabilimenti soggetti alle disposizioni del D.Lgs. 105/2015 (Rischio di incidente rilevante)

Dall’analisi della documentazione regionale analizzata non è stata evidenziata presenza di stabilimenti a rischio di incidenti.

 

21 – Modalità di attuazione degli interventi (artt. 48, 49 l.r. 36/1997 e s.m.)

Tipo di Intervento:

1) Titolo abilitativo diretto: Si

2) Permesso di costruire convenzionato (vedi campo 22): per gli interventi di nuova costruzione di cui al campo 7 che determinano aumento del carico insediativo. Nel titolo diretto convenzionato il richiedente si impegna a monetizzare ovvero a realizzare su aree da lui reperite e successivamente cedute al comune le opere di urbanizzazione primaria ed i servizi nella misura prevista dalla convenzione stessa nonché le dotazioni territoriali obbligatorie di cui al campo 22.

Il titolo edilizio diretto convenzionato conterrà il progetto unitario comprensivo delle opere di riassetto dell’area e nel caso di demolizione di edifici incongrui il progetto dovrà altresì prevedere la sistemazione delle aree liberate dalla demolizione.

 

22 - Dotazioni territoriali obbligatorie per interventi soggetti ad obbligo di convenzione urbanistica/atto unilaterale d’obbligo alla realizzazione delle opere di urbanizzazione (R.R. 25 luglio 2017 n. 2, art. 5)

La quantificazione delle dotazioni territoriali obbligatorie sarà riferita all’aumento del carico urbanistico.

Standard aree e attrezzature di interesse comune 4,5 mq/UCU

Standard aree con funzione ludico sportiva 4,5 mq/abitante (1 ab.= 25 mq)

 

Standard parcheggio pari 3 mq/abitante (1 ab.= 25 mq)

23 – Interventi infrastrutturali e per dotazioni territoriali obbligatorie od aggiuntive in corso di realizzazione che interessano l’Ambito che il PUC conferma (numerazione ed identificazione dei tracciati/perimetri di intervento)

Non previsto.

24– Quota di fabbisogno abitativo di residenza primaria da soddisfare nell’Ambito e la quota di superficie eventualmente da riservare alla realizzazione di ERS

Non previsto.

25 – Elementi di flessibilità della disciplina urbanistico-edilizia dell’Ambito (art. 28, comma 4, l.r. 36/1997 e s.m.)

Individuazione limiti di flessibilità per attuazione della disciplina dell’Ambito non incidenti sul carico insediativo e sul fabbisogno di dotazioni territoriali consistenti in indicazioni alternative relative a:

1) perimetro dell’Ambito: In sede di elaborazione dei progetti edilizi , qualora le linee grafiche, che sugli elaborati di P.U.C. delimitano e suddividono le aree, non coincidano  con gli elementi di suddivisione reali rilevabili sul terreno o su mappa in scala maggiore (confini catastali  di proprietà, fossati, limiti di fasce o di zone di rispetto obbligatorie), le linee grafiche di delimitazione o di suddivisione di cui sopra possono  essere  portate  a coincidere con gli elementi di suddivisione reale rilevabili sul terreno o su mappe in scala maggiore.

2) disciplina urbanistico-edilizia degli interventi ammessi: /

3) caratteristiche tipologico, formali e costruttive: /

4) disciplina geologica (richiamo delle indicazioni di flessibilità contenute nella normativa geologica del PUC): /

5) fabbisogno abitativo residenza primaria ed eventuali quote di superficie da riservare a ERS o a edilizia convenzionata: Non previsto

6) localizzazione e tipologia di servizi e infrastrutture: La localizzazione dei parcheggi pubblici e del verde pubblico potrà essere modificata in sede di formazione del progetto nel rispetto comunque delle quantità indicate e preferibilmente in maniera da dare continuità alla fruizione pubblica dei servizi, privilegiando l’accessibilità e la concentrazione con quelli circostanti

7) aree e casi soggetti a titolo edilizio convenzionato: /

26 – Assorbimento di SUA/PUO vigenti ed in corso di attuazione ricadenti nell’Ambito (numerazione ed identificazione del relativo perimetro)

 Non presenti.